Miracolo nella 34^ strada è uno dei classici natalizi che si trovano in televisione, ma all’antivigilia di questo 2023 è la Givova a compiere un miracolo. I salernitani, infatti, nel match diretto dai fischietti di Baldini, Percivalle e Noce giocano privi dei lunghi titolari e del primo cambio del play.
Dopo aver perso Stefano Sacripanti per problemi di salute, alla ormai acclarata lunga assenza di 𝐏𝐢𝐧𝐤𝐢𝐧𝐬 per lo strappo muscolare all’adduttore rimediato nella rimonta in terra brindisina e a quella perdurante di 𝐒𝐭𝐫𝐞𝐥𝐧𝐢𝐞𝐤𝐬, si aggiunge anche la defezione dell’ultimo minuto di 𝐉𝐚𝐜𝐤 𝐍𝐮𝐧𝐠𝐞, che costringe coach Boniciolli a partire con 𝐑𝐨𝐬𝐬𝐚𝐭𝐨, 𝐑𝐨𝐛𝐢𝐧𝐬𝐨𝐧, 𝐑𝐢𝐯𝐞𝐫𝐬, 𝐏𝐢𝐧𝐢 e 𝐆𝐚𝐦𝐛𝐥𝐞 per contrastare 𝐁𝐚𝐥𝐝𝐰𝐢𝐧, 𝐄𝐥𝐥𝐢𝐬, 𝐒𝐭𝐞𝐩𝐡𝐞𝐧𝐬, 𝐆𝐫𝐚𝐳𝐮𝐥𝐣𝐬 e 𝐁𝐢𝐥𝐢𝐠𝐡𝐚, che a loro volta sopperiscono alle fatiche dell’impegno di coppa, che ha causato l’assenza del play 𝐏𝐫𝐞𝐧𝐭𝐢𝐬𝐬 𝐇𝐮𝐛𝐛.
In avvio le squadre sono legnose e sparacchiano dall’arco, con gli ospiti leggermente più sciolti tanto dall’aprire le marcature con 𝐆𝐫𝐚𝐳𝐮𝐥𝐣𝐬 e restare avanti ad una Scafati confusionaria e che subisce la mancanza di centimetri di qualità sotto canestro.
A portare un po’ di nerbo ci pensa 𝐀𝐥𝐞𝐬𝐬𝐚𝐧𝐝𝐫𝐨 𝐆𝐞𝐧𝐭𝐢𝐥𝐞, che a tre minuti dalla palla a due è il primo cambio dei padroni di casa. Il casertano, oltre a sopperire ai centimetri mancanti è, di fatto, il vero play dei gialloblu che restano a contatto concludendo il quarto sotto di un solo punto, 14 -15, e con un pesante zero nelle percentuali da 3 punti, rendendo il 9% degli ospiti una vera manna per coach Galbiati.
In apertura della seconda frazione Scafati riesce a mantenere aperto il suo parziale, costringendo Trento a rifugiarsi nel suo primo time out, utile soprattutto alla terna arbitrale per sistemare le noie al cronometro del Palamangano, ma non a fermare la “truppa Gentile” che proprio grazie al figlio di Nando tocca il più 11 a tre minuti e mezzo. Il più giovane della dinastia Gentile, infatti, dopo una schiacciata ferma l’attacco trentino con una stoppata, recupera palla e lancia con un’assist in contropiede 𝐑𝐢𝐯𝐞𝐫𝐬 che infiamma la retina dall’arco dei tre punti.
Grazie ad un secondo parziale da 24 -16 l’intervallo lungo vede Scafati condurre di sette lunghezze (38 – 31) e rientrare più serena negli spogliatoi, con ben 17 punti a referto da parte delle seconde linee.
All’inversione di metà campo è ancora di Scafati il primo canestro ad opera di 𝐑𝐨𝐬𝐬𝐚𝐭𝐨 ma lo spettacolo c’è a poco più di metà frazione quando, con il cronometro a 6,39 il toro di terra di lavoro esegue un alley-oop direttamente dalla rimessa per 𝐑𝐢𝐯𝐞𝐫𝐬, che deve solo schiacciare la palla nel canestro.
L’ultimo quarto vede ancora i salernitani non solo condurre per 57 a 51 ma anche aprire le marcature con 𝐑𝐢𝐯𝐞𝐫𝐬 e controllare sempre il gioco, con l’ultimo arrivato 𝐆𝐚𝐦𝐛𝐥𝐞 che grazie ad uno scambio con l’onnipresente 𝐀𝐥𝐞 𝐆𝐞𝐧𝐭𝐢𝐥𝐞 affonda di nuovo la palla nella retina e chiarisce l’andazzo della partita, costringendo gli ospiti ad un nuovo minuto di sospensione che, tuttavia, sembra non aiutare, dato che il veterano trentino 𝐓𝐨𝐭𝐨 𝐅𝐨𝐫𝐫𝐚𝐲 rimedia un non proprio meritato fallo tecnico.
Dopo il primo quarto in lieve vantaggio Trento non ha più trovato energie ed ordine per sfruttare la carenza d’organico nelle file di Scafati, che a poco più di 4 minuti dal termine toccano il massimo vantaggio: 70 – 51 per un più 19 quasi tutto di chi lo ha firmato, 𝐀𝐥𝐞𝐬𝐬𝐚𝐧𝐝𝐫𝐨 𝐆𝐞𝐧𝐭𝐢𝐥𝐞 che con 16 punti frutto di un 7/11 da 2, 5 assist, 5 rimbalzi, 4 recuperi, 2 stoppate e 6 falli subiti è più che meritatamente il miglior giocatore della serata, degno del suo periodo in nazionale che, a parere di chi scrive, meriterebbe ancora di difendere.
Dopo questo affondo Trento non si rassegna, chiama sospensione ma l’unico reattivo è 𝐂𝐨𝐨𝐤𝐞 che a meno di mezzo minuto vuole congedarsi bene da Scafati affondando la palla nella retina del Palamangano, seguito da 𝐀𝐥𝐯𝐢𝐭𝐢 che fissa sul 75 a 62 una partita in discussione solo in apertura, nonostante un misero 11% da tre dei padroni di casa che, come ricorda Coach 𝐁𝐨𝐧𝐢𝐜𝐢𝐨𝐥𝐥𝐢 in chiusura, ha fatto della difesa non solo l’unica ma la sua migliore arma che, a fine anno, l’ha portata a pareggiare vittorie e sconfitte sul 7 a 7, vincendo le ultime 3 partite e presentandosi alle soglie delle final 8 di coppa italia, dalle quali è ancora fuori solo per le vittorie di Napoli e Cremona e grazie ad un Alessandro Gentile che, pur facendo pentole e coperchi, prima di entrare in curva a farsi giustamente omaggiare, esalta il gruppo e lo spirito difensivo.
Buon anno a tutti. Che sia un anno di Passione (per il) Basket da tutta PassioneBasket.
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STARTING FIVE
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𝐒𝐜𝐚𝐟𝐚𝐭𝐢: Rossato, Robinson, Rivers, Pini, Gamble
𝐓𝐫𝐞𝐧𝐭𝐨: Ellis, Baldwin, Stephens, Grazulis, Biligha
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PARZIALI DEI QUARTI
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𝟏° 𝐐𝐮𝐚𝐫𝐭𝐨: 14-15 (14-15)
𝟐° 𝐐𝐮𝐚𝐫𝐭𝐨: 24-16 (38-31)
𝟑° 𝐐𝐮𝐚𝐫𝐭𝐨: 19-20 (57-51)
𝟒° 𝐐𝐮𝐚𝐫𝐭𝐨: 18-11 (75-62)
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STATISTICHE DI SQUADRA
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𝐒𝐜𝐚𝐟𝐚𝐭𝐢
2pt: 30/47 (63.8%)
3pt: 2/18 (11.1%)
Liberi: 9/12 (75.0%)
Rimbalzi: 41 (10 o. + 31 d.)
Assist: 15
Palle perse: 10
𝐓𝐫𝐞𝐧𝐭𝐨
2pt: 16/30 (53.3%)
3pt: 9/38 (23.7%)
Liberi: 3/5 (60.0%)
Rimbalzi: 35 (12 o. + 23 d.)
Assist: 20
Palle perse: 12
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MVP
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𝐀𝐥𝐞𝐬𝐬𝐚𝐧𝐝𝐫𝐨 𝐆𝐞𝐧𝐭𝐢𝐥𝐞 (Scafati)
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TABELLINI
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𝐆𝐈𝐕𝐎𝐕𝐀 𝐒𝐂𝐀𝐅𝐀𝐓𝐈
Julyan Gamble – 15pt / 15rb / 2as
Alessandro Gentile – 16pt / 5rb / 5as
Aristide Mouaha – 0pt / 2rb / 1as
Pierfrancesco Sangiovanni – ne
Kennedy Imade – 0pt / 0rb / 0as
Riccardo Rossato – 2pt / 5rb / 0as
Gerald Robinson – 13pt / 1rb / 7as
Demetre Rivers – 13pt / 3rb / 0as
Giovanni Pini – 4pt / 4rb / 0as
David Logan – 12pt / 2rb / 0as
𝐃𝐎𝐋𝐎𝐌𝐈𝐓𝐈 𝐄𝐍𝐄𝐑𝐆𝐈𝐀 𝐓𝐑𝐄𝐍𝐓𝐎
Quinn Ellis – 7pt / 3rb / 7as
Myles Stephens – 0pt / 5rb / 1as
Davide Alviti – 10pt / 3rb / 0as
Toto Forray – 6pt / 1rb / 2as
Derek Cooke – 6pt / 6rb / 0as
Mattia Udom – 2pt / 3rb / 0as
Paul Biligha – 12pt / 2rb / 2as
Andrejs Grazulis – 7pt / 5rb / 2as
Kamar Baldwin – 12pt / 4rb / 3as
Sailou Niang – 0pt / 2rb / 2as
Luca Conti – 0pt / 1rb / 0as
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SALA STAMPA
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*𝑟𝑖𝑝𝑜𝑟𝑡𝑎𝑡𝑒 𝑑𝑎𝑖 𝑠𝑖𝑡𝑖 𝑢𝑓𝑓𝑖𝑐𝑖𝑎𝑙𝑖 𝑑𝑒𝑙𝑙𝑒 𝑠𝑜𝑐𝑖𝑒𝑡𝑎’
𝐌𝐚𝐭𝐭𝐞𝐨 𝐁𝐨𝐧𝐢𝐜𝐢𝐨𝐥𝐥𝐢 (Scafati): “𝑁𝑒𝑙𝑙𝑎 𝑚𝑖𝑎 𝑣𝑖𝑡𝑎 𝑑𝑖 𝑎𝑙𝑙𝑒𝑛𝑎𝑡𝑜𝑟𝑒 ℎ𝑜 𝑖𝑚𝑝𝑎𝑟𝑎𝑡𝑜 𝑐ℎ𝑒 𝑛𝑜𝑛 𝑐’𝑒’ 𝑐𝑜𝑙𝑙𝑎𝑛𝑡𝑒 𝑝𝑖𝑢’ 𝑠𝑜𝑙𝑖𝑑𝑜 𝑑𝑒𝑙𝑙𝑎 𝑐𝑜𝑛𝑠𝑎𝑝𝑒𝑣𝑜𝑙𝑒𝑧𝑧𝑎 𝑑𝑖 𝑓𝑎𝑟𝑒 𝑓𝑎𝑡𝑖𝑐𝑎 𝑖𝑛𝑠𝑖𝑒𝑚𝑒. 𝐸’ 𝑠𝑡𝑎𝑡𝑜 𝑞𝑢𝑒𝑠𝑡𝑜 𝑖𝑙 𝑝𝑟𝑖𝑚𝑜 𝑣𝑎𝑙𝑜𝑟𝑒 𝑠𝑢 𝑐𝑢𝑖 𝑒’ 𝑠𝑡𝑎𝑡𝑎 𝑐𝑜𝑠𝑡𝑟𝑢𝑖𝑡𝑎 𝑞𝑢𝑒𝑠𝑡𝑎 𝑣𝑖𝑡𝑡𝑜𝑟𝑖𝑎 𝑑𝑖 𝑔𝑟𝑎𝑛𝑑𝑖𝑠𝑠𝑖𝑚𝑜 𝑙𝑖𝑣𝑒𝑙𝑙𝑜. 𝐿𝑎 𝑠𝑜𝑙𝑖𝑑𝑎𝑟𝑖𝑒𝑡𝑎’ 𝑒 𝑙𝑎 𝑐𝑜𝑛𝑠𝑎𝑝𝑒𝑣𝑜𝑙𝑒𝑧𝑧𝑎 𝑐ℎ𝑒 𝑙𝑎 𝑚𝑖𝑎 𝑓𝑎𝑡𝑖𝑐𝑎 𝑛𝑜𝑛 𝑒’ 𝑞𝑢𝑒𝑙𝑙𝑎 𝑑𝑖 𝑢𝑛 𝑠𝑖𝑛𝑔𝑜𝑙𝑜, 𝑚𝑎 𝑑𝑖 𝑢𝑛 𝑔𝑟𝑢𝑝𝑝𝑜 𝑒 𝑐ℎ𝑒 𝑝𝑒𝑟𝑡𝑎𝑛𝑡𝑜 𝑣𝑎 𝑟𝑖𝑠𝑝𝑒𝑡𝑡𝑎𝑡𝑎, 𝑛𝑜𝑛 𝑡𝑟𝑎𝑑𝑖𝑡𝑎 𝑐𝑜𝑛 𝑡𝑖𝑟𝑖 𝑓𝑜𝑟𝑧𝑎𝑡𝑖, 𝑝𝑎𝑙𝑙𝑒 𝑝𝑒𝑟𝑠𝑒 𝑜 𝑎𝑡𝑡𝑒𝑔𝑔𝑖𝑎𝑚𝑒𝑛𝑡𝑖 𝑑𝑖𝑓𝑒𝑛𝑠𝑖𝑣𝑖 𝑚𝑜𝑙𝑙𝑖. 𝑄𝑢𝑎𝑛𝑑𝑜 𝑠𝑜𝑛𝑜 𝑎𝑟𝑟𝑖𝑣𝑎𝑡𝑜 𝑎 𝑆𝑐𝑎𝑓𝑎𝑡𝑖 𝑡𝑢𝑡𝑡𝑖 𝑚𝑖 𝑎𝑣𝑒𝑣𝑎𝑛𝑜 𝑑𝑒𝑡𝑡𝑜 𝑐ℎ𝑒 𝑞𝑢𝑒𝑠𝑡𝑎 𝑒ì 𝑢𝑛𝑎 𝑠𝑞𝑢𝑎𝑑𝑟𝑎 𝑐𝑜𝑠𝑡𝑟𝑢𝑖𝑡𝑎 𝑝𝑒𝑟 𝑎𝑡𝑡𝑎𝑐𝑐𝑎𝑟𝑒 𝑒 𝑓𝑎𝑟𝑒 𝑢𝑛 𝑐𝑎𝑛𝑒𝑠𝑡𝑟𝑜 𝑝𝑖𝑢’ 𝑑𝑒𝑔𝑙𝑖 𝑎𝑙𝑡𝑟𝑖, 𝑛𝑜𝑛 𝑝𝑒𝑟 𝑑𝑖𝑓𝑒𝑛𝑑𝑒𝑟𝑒. 𝑇𝑒𝑛𝑒𝑛𝑑𝑜 𝑖 𝑔𝑖𝑜𝑐ℎ𝑖 𝑜𝑓𝑓𝑒𝑛𝑠𝑖𝑣𝑖 𝑑𝑖 𝑆𝑎𝑐𝑟𝑖𝑝𝑎𝑛𝑡𝑖, 𝑎𝑏𝑏𝑖𝑎𝑚𝑜 𝑖𝑛𝑖𝑧𝑖𝑎𝑡𝑜 𝑎 𝑙𝑎𝑣𝑜𝑟𝑎𝑟𝑒 𝑠𝑜𝑑𝑜 𝑠𝑢𝑙𝑙𝑎 𝑜𝑟𝑔𝑎𝑛𝑖𝑧𝑧𝑎𝑧𝑖𝑜𝑛𝑒 𝑑𝑖𝑓𝑒𝑛𝑠𝑖𝑣𝑎, 𝑝𝑒𝑟𝑐ℎ𝑒ì 𝑠𝑒𝑟𝑣𝑜𝑛𝑜 𝑟𝑒𝑔𝑜𝑙𝑒 𝑐ℎ𝑖𝑎𝑟𝑒 𝑒 𝑐𝑒𝑟𝑡𝑒𝑧𝑧𝑒 𝑠𝑜𝑝𝑟𝑎𝑡𝑡𝑢𝑡𝑡𝑜 𝑞𝑢𝑎𝑛𝑑𝑜 𝑠𝑎𝑖 𝑑𝑖 𝑛𝑜𝑛 𝑑𝑖𝑠𝑝𝑜𝑟𝑟𝑒 𝑑𝑖 𝑢𝑛𝑎 𝑠𝑞𝑢𝑎𝑑𝑟𝑎 𝑐ℎ𝑒 ℎ𝑎 𝑖𝑠𝑡𝑖𝑛𝑡𝑖 𝑑𝑖𝑓𝑒𝑛𝑠𝑖𝑣𝑖. 𝐼𝑛 𝑞𝑢𝑒𝑠𝑡𝑎 𝑠𝑞𝑢𝑎𝑑𝑟𝑎, 𝑎 𝑑𝑖𝑓𝑓𝑒𝑟𝑒𝑛𝑧𝑎 𝑑𝑖 𝑎𝑙𝑡𝑟𝑒, 𝑠𝑒 𝑢𝑛𝑜 𝑣𝑖𝑒𝑛𝑒 𝑏𝑎𝑡𝑡𝑢𝑡𝑜, 𝑖𝑛𝑡𝑒𝑟𝑣𝑖𝑒𝑛𝑒 𝑢𝑛 𝑠𝑒𝑐𝑜𝑛𝑑𝑜 𝑖𝑛 𝑎𝑖𝑢𝑡𝑜 𝑒, 𝑎𝑙𝑙’𝑜𝑐𝑐𝑜𝑟𝑟𝑒𝑛𝑧𝑎, 𝑎𝑛𝑐ℎ𝑒 𝑢𝑛 𝑡𝑒𝑟𝑧𝑜. 𝑇𝑟𝑒𝑛𝑡𝑜 𝑎𝑟𝑟𝑖𝑣𝑎𝑣𝑎 𝑎 𝑞𝑢𝑒𝑠𝑡𝑎 𝑝𝑎𝑟𝑡𝑖𝑡𝑎 𝑐𝑜𝑛 𝑢𝑛 𝑎𝑡𝑡𝑎𝑐𝑐𝑜 𝑑𝑎 86 𝑝𝑢𝑛𝑡𝑖 𝑑𝑖 𝑚𝑒𝑑𝑖𝑎 𝑒, 𝑛𝑜𝑛𝑜𝑠𝑡𝑎𝑛𝑡𝑒 𝑙’𝑒𝑚𝑒𝑟𝑔𝑒𝑛𝑧𝑎 𝑖𝑛 𝑐𝑢𝑖 𝑠𝑖𝑎𝑚𝑜 𝑠𝑐𝑒𝑠𝑖 𝑖𝑛 𝑐𝑎𝑚𝑝𝑜, 𝑠𝑒𝑛𝑧𝑎 𝑎𝑙𝑎 𝑓𝑜𝑟𝑡𝑒 𝑒 𝑐𝑒𝑛𝑡𝑟𝑜 𝑡𝑖𝑡𝑜𝑙𝑎𝑟𝑖, 𝑛𝑒 𝑎𝑏𝑏𝑖𝑎𝑚𝑜 𝑝𝑟𝑒𝑠𝑜 62: 𝑞𝑢𝑒𝑠𝑡𝑎 𝑒’ 𝑙𝑎 𝑏𝑎𝑠𝑒 𝑑𝑖 𝑞𝑢𝑎𝑙𝑠𝑖𝑎𝑠𝑖 𝑣𝑖𝑡𝑡𝑜𝑟𝑖𝑎, 𝑝𝑒𝑟𝑐ℎ𝑒́ 𝑞𝑢𝑎𝑛𝑑𝑜 𝑡𝑖𝑒𝑛𝑖 𝑢𝑛𝑎 𝑠𝑞𝑢𝑎𝑑𝑟𝑎 𝑐𝑜𝑚𝑒 𝑇𝑟𝑒𝑛𝑡𝑜 𝑎 62 𝑝𝑢𝑛𝑡𝑖, 𝑝𝑢𝑜𝑖 𝑝𝑒𝑟𝑚𝑒𝑡𝑡𝑒𝑟𝑡𝑖 𝑑𝑖 𝑠𝑏𝑎𝑔𝑙𝑖𝑎𝑟𝑒 𝑎𝑛𝑐ℎ𝑒 𝑢𝑛 𝑡𝑖𝑟𝑜 𝑓𝑎𝑐𝑖𝑙𝑒. 𝐴𝑏𝑏𝑖𝑎𝑚𝑜 𝑣𝑖𝑠𝑡𝑜 𝑀𝑜𝑢𝑎ℎ𝑎 𝑑𝑖𝑓𝑒𝑛𝑑𝑒𝑟𝑒 𝑐𝑜𝑚𝑒 𝑢𝑛 𝑎𝑠𝑠𝑎𝑠𝑠𝑖𝑛𝑜. 𝐴𝑏𝑏𝑖𝑎𝑚𝑜 𝑣𝑖𝑠𝑡𝑜 𝑞𝑢𝑎𝑡𝑡𝑟𝑜 𝑢𝑜𝑚𝑖𝑛𝑖 𝑓𝑎𝑟𝑒 𝑐𝑎𝑚𝑏𝑖𝑜 𝑠𝑖𝑠𝑡𝑒𝑚𝑎𝑡𝑖𝑐𝑜 𝑠𝑒𝑛𝑧𝑎 𝑎𝑣𝑒𝑟𝑙𝑜 𝑚𝑎𝑖 𝑝𝑟𝑜𝑣𝑎𝑡𝑜, 𝑔𝑟𝑎𝑧𝑖𝑒 𝑎𝑙𝑙𝑎 𝑙𝑜𝑟𝑜 𝑐𝑢𝑙𝑡𝑢𝑟𝑎 𝑐𝑒𝑠𝑡𝑖𝑠𝑡𝑖𝑐𝑎, 𝑓𝑎𝑐𝑖𝑙𝑒 𝑑𝑎 𝑓𝑎𝑟 𝑣𝑒𝑛𝑖𝑟𝑒 𝑓𝑢𝑜𝑟𝑖 𝑞𝑢𝑎𝑛𝑑𝑜 𝑠𝑒𝑖 𝑑𝑒𝑛𝑡𝑟𝑜 𝑎𝑙 𝑠𝑖𝑠𝑡𝑒𝑚𝑎. 𝐴𝑏𝑏𝑖𝑎𝑚𝑜 𝑣𝑖𝑠𝑡𝑜 𝐿𝑜𝑔𝑎𝑛 𝑔𝑖𝑜𝑐𝑎𝑟𝑒 31’ 𝑒 𝑛𝑒𝑔𝑎𝑟𝑒 𝑔𝑙𝑖 ℎ𝑎𝑛𝑑 𝑜𝑓𝑓, 𝑠𝑒𝑏𝑏𝑒𝑛𝑒 𝑛𝑜𝑛 𝑠𝑖𝑎 𝑛𝑜𝑡𝑜𝑟𝑖𝑎𝑚𝑒𝑛𝑡𝑒 𝑢𝑛 𝑔𝑟𝑎𝑛 𝑑𝑖𝑓𝑒𝑛𝑠𝑜𝑟𝑒. 𝑄𝑢𝑒𝑠𝑡𝑜 𝑒’ 𝑠𝑡𝑎𝑡𝑜 𝑖𝑙 𝑚𝑜𝑑𝑜 𝑚𝑖𝑔𝑙𝑖𝑜𝑟𝑒 𝑑𝑖 𝑓𝑖𝑛𝑖𝑟𝑒 𝑙’𝑎𝑛𝑛𝑜, 𝑓𝑎𝑐𝑒𝑛𝑑𝑜 𝑐𝑜𝑛𝑡𝑒𝑛𝑡𝑖 𝑖 𝑛𝑜𝑠𝑡𝑟𝑖 𝑡𝑖𝑓𝑜𝑠𝑖. 𝐷𝑜𝑝𝑜 𝑑𝑢𝑒 𝑔𝑖𝑜𝑟𝑛𝑖 𝑙𝑖𝑏𝑒𝑟𝑖 𝑝𝑟𝑒𝑝𝑎𝑟𝑒𝑟𝑒𝑚𝑜 𝑙𝑎 𝑝𝑎𝑟𝑡𝑖𝑡𝑎 𝑑𝑖 𝑇𝑜𝑟𝑡𝑜𝑛𝑎. 𝑆𝑖𝑎𝑚𝑜 𝑎𝑑 𝑢𝑛𝑎 𝑝𝑎𝑟𝑡𝑖𝑡𝑎 𝑑𝑎𝑙𝑙𝑒 𝐹𝑖𝑛𝑎𝑙 𝐸𝑖𝑔ℎ𝑡, 𝑎 𝑐𝑢𝑖 ℎ𝑜 𝑝𝑎𝑟𝑡𝑒𝑐𝑖𝑝𝑎𝑡𝑜 𝑐𝑖𝑛𝑞𝑢𝑒 𝑣𝑜𝑙𝑡𝑒, 𝑡𝑟𝑒 𝑖𝑛 𝐴2, 𝑑𝑖𝑠𝑝𝑢𝑡𝑎𝑛𝑑𝑜 𝑑𝑢𝑒 𝑓𝑖𝑛𝑎𝑙𝑖 𝑒𝑑 𝑢𝑛𝑎 𝑠𝑒𝑚𝑖𝑓𝑖𝑛𝑎𝑙𝑒, 𝑒 𝑑𝑢𝑒 𝑖𝑛 𝐴, 𝑑𝑖𝑠𝑝𝑢𝑡𝑎𝑛𝑑𝑜 𝑑𝑢𝑒 𝑓𝑖𝑛𝑎𝑙𝑖. 𝑄𝑢𝑎𝑛𝑑𝑜 𝑠𝑖 𝑎𝑟𝑟𝑖𝑣𝑎 𝑎 𝑔𝑖𝑜𝑐𝑎𝑟𝑒 𝑞𝑢𝑒𝑙𝑙𝑎 𝑐𝑜𝑚𝑝𝑒𝑡𝑖𝑧𝑖𝑜𝑛𝑒, 𝑡𝑢𝑡𝑡𝑜 𝑒’ 𝑝𝑜𝑠𝑠𝑖𝑏𝑖𝑙𝑒 𝑒 𝑞𝑢𝑒𝑠𝑡𝑎 𝑠𝑜𝑐𝑖𝑒𝑡𝑎ì, 𝑖 𝑠𝑢𝑜𝑖 𝑡𝑖𝑓𝑜𝑠𝑖 𝑒 𝑙𝑎 𝑝𝑟𝑒𝑠𝑖𝑑𝑒𝑛𝑧𝑎, 𝑚𝑒𝑟𝑖𝑡𝑎𝑛𝑜 𝑙𝑒 𝐹𝑖𝑛𝑎𝑙 𝐸𝑖𝑔ℎ𝑡, 𝑐ℎ𝑒 𝑑𝑜𝑣𝑟𝑒𝑚𝑜 𝑐𝑜𝑛𝑞𝑢𝑖𝑠𝑡𝑎𝑟𝑒 𝑐𝑜𝑛𝑡𝑟𝑜 𝑢𝑛𝑎 𝑠𝑞𝑢𝑎𝑑𝑟𝑎 𝑐ℎ𝑒 𝑔𝑖𝑜𝑐𝑎 𝑖𝑛 𝐸𝑢𝑟𝑜𝑝𝑎 𝑒𝑑 ℎ𝑎 𝑢𝑛 𝑛𝑢𝑜𝑣𝑜 𝑎𝑙𝑙𝑒𝑛𝑎𝑡𝑜𝑟𝑒 𝑚𝑜𝑙𝑡𝑜 𝑒𝑠𝑝𝑒𝑟𝑡𝑜”.
𝐏𝐚𝐨𝐥𝐨 𝐆𝐚𝐥𝐛𝐢𝐚𝐭𝐢 (Trento): “𝐶𝑜𝑚𝑝𝑙𝑖𝑚𝑒𝑛𝑡𝑖 𝑎 𝑆𝑐𝑎𝑓𝑎𝑡𝑖, 𝑎 𝑛𝑜𝑖 𝑒’ 𝑣𝑒𝑛𝑢𝑡𝑎 𝑓𝑢𝑜𝑟𝑖 𝑑𝑎𝑣𝑣𝑒𝑟𝑜 𝑢𝑛𝑎 𝑏𝑟𝑢𝑡𝑡𝑎 𝑝𝑎𝑟𝑡𝑖𝑡𝑎: 𝑛𝑜𝑛 𝑎𝑏𝑏𝑖𝑎𝑚𝑜 𝑚𝑎𝑖 𝑓𝑎𝑡𝑡𝑜 𝑐𝑎𝑛𝑒𝑠𝑡𝑟𝑜, 𝑎𝑏𝑏𝑖𝑎𝑚𝑜 𝑠𝑚𝑎𝑟𝑟𝑖𝑡𝑜 𝑙𝑒 𝑛𝑜𝑠𝑡𝑟𝑒 𝑐𝑒𝑟𝑡𝑒𝑧𝑧𝑒. 𝐿𝑎 𝑝𝑎𝑟𝑡𝑖𝑡𝑎 𝑠𝑖 𝑠𝑝𝑖𝑒𝑔𝑎 𝑛𝑒𝑙𝑙𝑒 𝑝𝑒𝑟𝑐𝑒𝑛𝑡𝑢𝑎𝑙𝑖 𝑚𝑜𝑙𝑡𝑜 𝑏𝑎𝑠𝑠𝑒 𝑐ℎ𝑒 𝑎𝑏𝑏𝑖𝑎𝑚𝑜 𝑎𝑣𝑢𝑡𝑜; 𝑝𝑜𝑖 𝑒’ 𝑣𝑒𝑛𝑢𝑡𝑎 𝑓𝑢𝑜𝑟𝑖 𝑙𝑎 𝑔𝑟𝑎𝑛𝑑𝑒 𝑒𝑛𝑒𝑟𝑔𝑖𝑎 𝑑𝑖 𝑆𝑐𝑎𝑓𝑎𝑡𝑖, 𝑛𝑜𝑖 𝑛𝑒 𝑎𝑣𝑒𝑣𝑎𝑚𝑜 𝑢𝑛 𝑝𝑜’ 𝑚𝑒𝑛𝑜. 𝑀𝑎 𝑛𝑜𝑛 𝑒ì 𝑖𝑙 𝑚𝑜𝑚𝑒𝑛𝑡𝑜 𝑑𝑖 𝑐𝑒𝑟𝑐𝑎𝑟𝑒 𝑠𝑐𝑢𝑠𝑒: 𝑏𝑟𝑎𝑣𝑖 𝑖 𝑛𝑜𝑠𝑡𝑟𝑖 𝑎𝑣𝑣𝑒𝑟𝑠𝑎𝑟𝑖, 𝑚𝑒𝑛𝑜 𝑏𝑟𝑎𝑣𝑖 𝑛𝑜𝑖. 𝐵𝑢𝑜𝑛 𝑎𝑛𝑛𝑜 𝑎 𝑡𝑢𝑡𝑡𝑖 𝑖 𝑛𝑜𝑠𝑡𝑟𝑖 𝑡𝑖𝑓𝑜𝑠𝑖 𝑒 𝑐𝑖 𝑣𝑒𝑑𝑖𝑎𝑚𝑜 𝑝𝑟𝑒𝑠𝑡𝑜 𝑎𝑙 𝑝𝑎𝑙𝑎𝑧𝑧𝑒𝑡𝑡𝑜 𝑝𝑒𝑟 𝑙𝑎 𝑠𝑓𝑖𝑑𝑎 𝑐𝑜𝑛𝑡𝑟𝑜 𝑀𝑖𝑙𝑎𝑛𝑜”.
