Termina la stagione per le due squadre campane del massimo campionato , e questo alla fine dello scontro diretto tra le due compagini di 𝐍𝐚𝐩𝐨𝐥𝐢 e 𝐒𝐜𝐚𝐟𝐚𝐭𝐢, che hanno dato vita ad un derby giocato a viso aperto e con la mente sgombra, non avendo il match nessuna implicazione di classifica rilevante. Entrambe infatti erano al sicuro da tempo per quanto riguarda rischi di retrocessione, e la GEVI dalla scorsa domenica aveva perso le residue speranze di acciuffare i playoff. Il punteggio alto rivela lo spirito sbarazzino in cui si è giocato e racconta di difese non propriamente ermetiche, anche se va detto che sprazzi di agonismo schietto ed adeguato a un derby se ne sono comunque visti. Da rimarcare che la Givova doveva fare a meno in extremis di 𝐇𝐞𝐧𝐫𝐲, che aveva accusato problemi di natura fisica in prossimità della partita.

In avvio sicuramente meglio gli ospiti, che trovano soluzioni in area ma anche la tripla di 𝐑𝐨𝐬𝐬𝐚𝐭𝐨 che vale il più 6 ( 7 a 13 ) e che costringe Milicic a chiamare il primo timeout e a inserire Ennis , 𝐒𝐨𝐤𝐨𝐥𝐨𝐰𝐬𝐤𝐢 e 𝐙𝐮𝐛𝐜𝐢𝐜 che diversamente dal solito non erano partiti in quintetto. I tre hanno subito un impatto positivo, così come 𝐌𝐚𝐛𝐨𝐫 che subentra ad un 𝐎𝐰𝐞𝐧𝐬 troppo distratto e falloso, e che riesce ad arginare meglio i lunghi avversari sotto canestro. Arriva così il primo vantaggio partenopeo dopo un break di 7 a 0 (14 a 13) appena dopo la metà del primo quarto. Frazione che proseguo sul filo dell’equilibrio fino al 25 pari con cui termina.

Il secondo periodo vede , invece, una partenza migliore della GEVI , che riesce a sua volta , abbastanza in scioltezza, a raggiungere il più 6 ( 35 a 29), con 𝐄𝐧𝐧𝐢𝐬 e 𝐙𝐮𝐛𝐜𝐢𝐜 in evidenza. Margine che si amplia poco dopo ( 39 a 31. Scafati si rifà sotto con 𝐆𝐞𝐧𝐭𝐢𝐥𝐞 e 𝐁𝐥𝐚𝐤𝐞𝐬 ,ma una nuova, importante spallata Napoli la da con 𝐋𝐞𝐯𝐞𝐫 e 𝐁𝐫𝐨𝐰𝐧 a suon di triple poco contestate( 48 a 38). Il gap di 10 punti lo manterrà a suo favore sino all’intervallo lungo ( 56 a 46 al ventesimo).

La ripresa ci racconta di un 𝐎𝐰𝐞𝐧𝐬 che quasi subito commette il suo quarto fallo, uscendo di fatto dalla partita, e di una Givova che riesce a dimezzare in men che non si dica lo svantaggio, con una nuova bomba di 𝐁𝐥𝐚𝐤𝐞𝐬. Napoli comincia a ricarburare e a produrre in scioltezza tanto in attacco, fino a toccare il più 13 a metà terzo quarto ( 72 a 59). C’è spazio pure per vedere qualche minuto in campo la giovane promessa Saccoccia, mandato sul parquet da Milicic in luogo di un 𝐏𝐮𝐥𝐥𝐞𝐧 nervoso e non particolarmente brillante. Sembra il prologo di una agevole vittoria per i padroni di casa, specie dopo lo schiaccione in tap-in di 𝐌𝐚𝐛𝐨𝐫 (79 a 65 e massimo vantaggio dei biancazzurri ) a un minuto e mezzo dall’ultimo riposo breve, che arriva con la GEVI avanti 85 a 72.

Ma Scafati trova le risorse prima per rientrare in partita con 𝐑𝐨𝐛𝐢𝐧𝐬𝐨𝐧 ed ancora 𝐆𝐞𝐧𝐭𝐢𝐥𝐞 ( 85 a 77) , e poi addirittura per impensierire di nuovo seriamente Napoli, a lungo bloccata in attacco e, forse, in preda a quel calo fisico che ha caratterizzato fortemente le sue ultime prestazioni negli ultimi quarti di gioco ( 89 a 85 a metà quarto periodo). Stavolta, però, il crollo verticale non si verifica: 𝐏𝐮𝐥𝐥𝐞𝐧 dall’arco ed 𝐄𝐧𝐧𝐢𝐬 in penetrazione riportano i partenopei sul più 9 ( 94 a 85), e nei minuti finali la squadra di coach Milicic riesce ad amministrare il vantaggio ed a scollinare quota 100 punti col sigillo fissato da una tripla di 𝐒𝐨𝐤𝐨𝐥𝐨𝐰𝐬𝐤𝐢 .

Il tecnico croato, a fine gara, ha cercato di mettere a tecere le voci che lo danno in approdo verso altri, prestigiosi lidi per la prossima stagione, malgrado un contratto che lo vincola alla società di patron Grassi anche per il prossimo campionato. Staremo a vedere se sono solo dichiarazioni di facciata oppure la sincera intezione di voler proseguire la sua avventura napoletana, e magari cercare di migliorare il nono posto finale col quale la GEVI termina la sua annata, impreziosita dallaprestigiosa vittoria della Coppa Italia. Per Scafati si profila , invece, un sicuro rinnovamento dei quadri tecnici e , probabilmente, anche di gran parte del roster.

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STARTING FIVE

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𝐍𝐚𝐩𝐨𝐥𝐢: Brown, De Nicolao, Pullen, Owens, Lever

𝐒𝐜𝐚𝐟𝐚𝐭𝐢: Robinson, Rossato, Mouaha, Pinkins, Nunge

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PARZIALI DEI QUARTI

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𝟏° 𝐐𝐮𝐚𝐫𝐭𝐨: 25-25 (25-25)

𝟐° 𝐐𝐮𝐚𝐫𝐭𝐨: 31-21 (56-46)

𝟑° 𝐐𝐮𝐚𝐫𝐭𝐨: 29-26 (85-72)

𝟒° 𝐐𝐮𝐚𝐫𝐭𝐨: 17-20 (102-92)

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STATISTICHE DI SQUADRA

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𝐍𝐚𝐩𝐨𝐥𝐢

2pt: 17/28 (60.7%)

3pt: 14/34 (41.2%)

Liberi: 26/32 (81.3%)

Rimbalzi: 33 (7 o. + 26 d.)

Assist: 21

Palle perse: 12

𝐒𝐜𝐚𝐟𝐚𝐭𝐢

2pt: 22/39 (56.4%)

3pt: 9/26 (34.6%)

Liberi: 21/25 (84.0%)

Rimbalzi: 33 (8 o. + 25 d.)

Assist: 14

Palle perse: 17

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MVP

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𝐓𝐲𝐥𝐞𝐫 𝐄𝐧𝐧𝐢𝐬 (Napoli)

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TABELLINI

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𝐆𝐄𝐕𝐈 𝐍𝐀𝐏𝐎𝐋𝐈

Jacob Pullen – 13pt / 0rb / 3as

Tyler Ennis – 19pt / 3rb / 4as

Tomislav Zubcic – 20pt / 5rb / 2as

Giovanni De Nicolao – 2pt / 1rb / 1as

Tariq Owens – 3pt / 3rb / 2as

Markel Brown – 11pt / 4rb / 3as

Michal Sokolowski – 14pt / 6rb / 2as

Alessandro Lever – 13pt / 3rb / 4as

Stefano Saccoccia – 2pt / 0rb / 0as

Moussa Bamba – ne

Dut Biar Mabor – 5pt / 5rb / 0as

Michele Ebeling – 0pt / 1rb / 0as

𝐆𝐈𝐕𝐎𝐕𝐀 𝐒𝐂𝐀𝐅𝐀𝐓𝐈

Aristide Mouaha – 5pt / 2rb / 1as

Sek Henry – ne

Pierfrancesco Sangiovanni – ne

Gerald Robinson – 17pt / 2rb / 3as

Emanuele Morvillo – ne

Kruize Pinkins – 13pt / 2rb / 3as

Alessandro Gentile – 10pt / 4rb / 2as

Giovanni Pini – 2pt / 1rb / 0as

Julian Gamble – 6pt / 6rb / 1as

John Richard Nunge – 4pt / 4rb / 1as

Riccardo Rossato – 18pt / 7b / 3as

Gerry Blakes – 17pt / 3rb / 0as

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SALA STAMPA

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*𝑟𝑖𝑝𝑜𝑟𝑡𝑎𝑡𝑒 𝑑𝑎𝑖 𝑠𝑖𝑡𝑖 𝑢𝑓𝑓𝑖𝑐𝑖𝑎𝑙𝑖 𝑑𝑒𝑙𝑙𝑒 𝑠𝑜𝑐𝑖𝑒𝑡𝑎’

𝐈𝐠𝐨𝐫 𝐌𝐢𝐥𝐢𝐜𝐢𝐜 (coach Napoli): “Volevamo chiudere la stagione con questa vittoria, ed a testa alta. Certamente anche questa partita è stata dura, strana giocarla senza un obiettivo importante. Abbiamo trovato energie per competere a buon livello e vincere contro Scafati questo derby. Siamo molto felici di finire così la stagione. Al termine della partita c’è stato un grande momento per me, una grande emozione. I nostri tifosi sono fantastici, con loro è tutto più facile. hanno riconosciuto il nostro lavoro e questo non era per nulla scontato. Alcune notizie circolate nell’ultimo periodo, possono aver creato qualche incomprensione. Sono in ogni caso molto felice qui a Napoli, grazie al direttore sportivo Llompart, all’Amministratore Delegato Dalla Salda, ed ai proprietari che hanno reso la mia vita qui molto confortevole, potendo pensare solo alla pallacanestro. Mi prendo la responsabilità per questi ultimi due mesi brutti, forse per non essere stato in grado di trovare le contromisure tattiche, fisiche e mentali, nonché le motivazioni giuste per far giocare al meglio la squadra in quest’ultimo periodo. Così come mi sono preso, e mi prendo il merito per i sei mesi buoni, e per quello che abbiamo fatto quest’anno. Credo che abbiamo fatto tutto sommato un ottimo lavoro, e soprattutto abbiamo finito oggi come volevamo, a testa alta. Alcuni giornali hanno iniziato a parlare di interessamenti di club europei nei miei riguardi, e che volessi andare via da Napoli. Sono state la prima cosa che hanno un po’ destabilizzato. È vero che ho ricevuto alcune offerte, ma ho deciso di restare a Napoli. Sono stati discorsi tagliati e chiusi dopo tre minuti di conversazione. Per qualche incomprensione è passato il messaggio che questa potesse essere stata l’ultima partita da poter affrontare a testa alta, perché fossi intenzionato ad andare via, ma non è mai stato così“.

𝐌𝐚𝐭𝐭𝐞𝐨 𝐁𝐨𝐧𝐢𝐜𝐢𝐨𝐥𝐥𝐢 (coach Scafati): “Doveva essere una gara noiosa, fra due squadre che avevano già raggiunto i reciproci obiettivi. Non è stato così: la partita è stata intensa, giocata con intensità tale da divertire il pubblico e di ciò dobbiamo ringraziare gli atleti, per l’atteggiamento avuto in campo. Abbiamo pagato la discontinuità nell’arco della stessa partita, un po’ come è successo più volte nell’arco delle precedenti partite e dell’intero campionato, in cui abbiamo alternato ottime gare ad altre sottotono, nonostante la presenza in organico di giocatori esperti. Voglio ringraziare il patron Longobardi, che mi ha dato l’opportunità di ritornare ad allenare in serie A e di essere attore non protagonista di questa salvezza che lui ed i suoi soci hanno ottenuto grazie ai sacrifici economici effettuati, tanto da ottenere questo storico risultato di restare in massima serie per il terzo campionato di fila. Io ho provato di fare del mio meglio, nonostante avessimo perso nel momento di nostra massima convinzione e condizione, in pochi giorni, atleti del calibro di Logan, Strelnieks e Gentile: è stato uno shock tecnico che, nonostante gli sforzi economici della proprietà, non siamo riusciti a tamponare. Ringrazio patron Longobardi, con cui ho sempre avuto un rapporto leale e aperto, a tratti anche aspro, ma sempre nel rispetto e nella mia consapevolezza di essere di fronte ad una persona che, con i suoi investimenti, contribuisce a rendere importante il basket italiano e a permettere una piccola realtà coma Scafati di competere con importanti metropoli. Il nostro finale di stagione è stato valutato negativamente per il numero di partite perse, rapportate anche alle società retrocesse, ma va detto che queste ultime hanno profuso uno sforzo nella parte finale di stagione ottenendo quei risultati che noi invece abbiamo conquistato nella prima parte della stagione: quindi nei giudizi bisogna essere equilibrati e tenere conto complessivamente dell’intera stagione agonistica“.

Autore

  • Gaetano Negri

    50 anni, nato , cresciuto e vissuto a 𝗡𝗮𝗽𝗼𝗹𝗶 centro, in un quartiere molto popolare, dove il calcio è sostanzialmente l’unico sport seguito. Tuttavia con la fissa del basket sin da bambino. Seguito, giocato(male, ma con tanta passione), tifato sugli spalti del palasport appena trovato un amico (ed un passaggio auto dal suo papà…) con cui condividere questa passione. Circa 40 anni di militanza nell’ambiente cestistico, metà di questi anche nelle vesti di 𝗮𝗿𝗯𝗶𝘁𝗿𝗼 𝗻𝗮𝘇𝗶𝗼𝗻𝗮𝗹𝗲. In passato ha collaborato con 𝗹𝗮 𝗿𝗮𝗱𝗶𝗼 𝗰𝗵𝗲 𝗮𝗹 𝘁𝗲𝗺𝗽𝗼 𝘀𝗲𝗴𝘂𝗶𝘃𝗮 𝗹𝗲 𝗽𝗮𝗿𝘁𝗶𝘁𝗲 del Napolibasket in veste di radio ufficiale, 𝗰𝗼𝗺𝗲 𝘀𝗽𝗮𝗹𝗹𝗮 𝘁𝗲𝗰𝗻𝗶𝗰𝗮 𝗮𝗹 𝗿𝗮𝗱𝗶𝗼𝗰𝗿𝗼𝗻𝗶𝘀𝘁𝗮 𝗲 𝗰𝗼𝗻 𝗶𝗻𝘁𝗲𝗿𝘃𝗶𝘀𝘁𝗲 𝗮𝗶 𝗽𝗿𝗼𝘁𝗮𝗴𝗼𝗻𝗶𝘀𝘁𝗶 (la sua “specialità” erano le interviste ai coach), ha scritto e scrive di basket sulla rete, sui social ed è anche in 𝘂𝗻 𝗽𝗮𝗶𝗼 𝗱𝗶 𝗹𝗶𝗯𝗿𝗶 (in veste di “ospite” cui è stato chiesto un contributo).