Serie A1 Giornata 4: dopo l’overtime Scafati porta a casa la vittoria da Pesaro

𝐃𝐨𝐩𝐩𝐢𝐚 𝐢𝐝𝐞𝐧𝐭𝐢𝐭𝐚̀

La partita valida per il quarto turno del girone di andata del campionato italiano di basket che vede affrontarsi i padroni di casa di 𝐏𝐞𝐬𝐚𝐫𝐨 targati Carpegna prosciutto contro la Givova di 𝐒𝐜𝐚𝐟𝐚𝐭𝐢 sembra davvero mostrare quali valori possono esprimere i giocatori italiani.

I pesaresi di coach Buscaglia partono con 𝐌𝐜 𝐂𝐚𝐥𝐥𝐮𝐦, 𝐁𝐚𝐦𝐟𝐨𝐫𝐭𝐡, 𝐁𝐥𝐮𝐢𝐞𝐭𝐭, 𝐅𝐨𝐫𝐝 e 𝐋𝐞𝐨𝐧𝐚𝐫𝐝𝐨 𝐓𝐨𝐭𝐞̀, che ha ormai scalzato 𝐆𝐚𝐯𝐢𝐧 𝐒𝐜𝐡𝐢𝐥𝐥𝐢𝐧𝐠 nella titolarità da centro e che incrocerà le lunghe leve con 𝐍𝐮𝐧𝐠𝐞, supportato da 𝐏𝐢𝐧𝐤𝐢𝐧𝐬, 𝐑𝐢𝐯𝐞𝐫𝐬, 𝐑𝐨𝐛𝐢𝐧𝐬𝐨𝐧 e 𝐑𝐨𝐬𝐬𝐚𝐭𝐨, ancora una volta preferito a Logan nello schieramento iniziale di una gara diretta dai fischietti di Borgioni, Borgo e Pepponi.

Il primo possesso è per gli ospiti che finalizzano subito con capitan 𝐑𝐨𝐬𝐬𝐚𝐭𝐨 a cui risponde 𝐓𝐨𝐭𝐞̀ guadagnandosi un fallo da 𝐑𝐢𝐯𝐞𝐫𝐬 che trasforma in 2 punti dalla linea del tiro libero. Dopodiché è Robinson che continua a bucare la retina, sopperendo all’uscita di scena di 𝐍𝐮𝐧𝐠𝐞.

L’americano che ha disputato la summer league in NBA con i Detroit Pistons parte bene con una tripla ma deve presto accomodarsi in panchina per il secondo fallo commesso. 𝐏𝐢𝐧𝐢 lo sostituisce egregiamente dato che può contare sulla copertura di 𝐏𝐢𝐧𝐤𝐢𝐧𝐬 per occuparsi del solo 𝐓𝐨𝐭𝐞̀ a farsi valere nel pitturato ma anche fuori.

Questa carenza consente a Scafati di prendere il largo concludendo la prima frazione in vantaggio per 33 a 14, così in controllo che si ritiene di schierare 𝐋𝐨𝐠𝐚𝐧 solo a 23 secondi dalla prima sirena, dopo 𝐋𝐨𝐭𝐭𝐢𝐞 e 𝐌𝐨𝐮𝐡𝐚 e seguito da 𝐃𝐞 𝐋𝐚𝐮𝐫𝐞𝐧𝐭𝐢𝐢𝐬.

Il secondo quarto si apre con il rientro di 𝐓𝐨𝐭𝐞̀, tenuto fuori per salvaguardarlo dai falli. Con lui anche 𝐌𝐚𝐳𝐳𝐨𝐥𝐚 e 𝐕𝐢𝐬𝐜𝐨𝐧𝐭𝐢 sono preferiti agli stranieri a cui 𝐒𝐚𝐜𝐫𝐢𝐩𝐚𝐧𝐭𝐢 per Scafati replica lasciando spazio a 𝐋𝐨𝐭𝐭𝐢𝐞, 𝐏𝐢𝐧𝐢 e facendo esordire 𝐀𝐥𝐞 𝐆𝐞𝐧𝐭𝐢𝐥𝐞 nella partita a cui Pesaro si aggrappa grazie soprattutto a 𝐌𝐚𝐭𝐭𝐞𝐨 𝐓𝐚𝐦𝐛𝐨𝐧𝐞 che, con una tripla, prima induce la Givova a chiamare Time Out e poi rimedia un fallo tecnico in abbinamento a 𝐆𝐞𝐧𝐭𝐢𝐥𝐞 per un trash talking che in Italia, a quanto sembra, non è ben tollerato.

Pesaro sembra inerme e a poco meno di due minuti dall’intervallo lungo finisce a meno 20 punti con un contropiede di 𝐑𝐢𝐯𝐞𝐫𝐬 a cui 𝐁𝐮𝐬𝐜𝐚𝐠𝐥𝐢𝐚 pensa finalmente di porre un freno chiamando minuto di sospensione. Ma il best coach del 2015 con Trento non può fare molto e la sua squadra va negli spogliatoi sul 30 a 47, accompagnata dai fischi del proprio pubblico che mal digeriscono il meno 17, che nella smorfia napoletana indica la disgrazia.

Tali sono appunto apparsi gli stranieri di Pesaro, tanto che l’unico a rivedere il campo nella ripresa è 𝐁𝐚𝐦𝐟𝐨𝐫𝐭𝐡, con 𝐓𝐚𝐦𝐛𝐨𝐧𝐞, 𝐌𝐚𝐳𝐳𝐨𝐥𝐚, 𝐕𝐢𝐬𝐜𝐨𝐧𝐭𝐢 e 𝐓𝐨𝐭𝐞̀, che apre andando in doppia cifra a cui ribatte 𝐑𝐨𝐛𝐢𝐧𝐬𝐨𝐧, sceso in campo con il suo quintetto base dal lato gialloblu della partita.

𝐁𝐮𝐬𝐜𝐚𝐠𝐥𝐢𝐚 prova a rimettere in partita i suoi stranieri, ma vedere che la stoppata di 𝐕𝐢𝐬𝐜𝐨𝐧𝐭𝐢 su 𝐑𝐨𝐛𝐢𝐧𝐬𝐨𝐧 è vanificata dal mancato rientro difensivo a poco meno di tre minuti dalla ripresa lo induce a giocarsela principalmente con i suoi italiani.

Sono loro che con costanza e solidità ritornano sotto la doppia cifra di vantaggio con 3’ e 39” della terza frazione che costringono 𝐒𝐚𝐜𝐫𝐢𝐩𝐚𝐧𝐭𝐢 a chiamare time out a cui la squadra sembra non rispondere: 𝐋𝐨𝐠𝐚𝐧 incide in attacco ma è ingenuo in difesa e la mole di 𝐓𝐨𝐭𝐞̀ sotto canestro consente a Pesaro di evitare la nuova fuga degli ospiti.

Un fallo tecnico rimediato da 𝐁𝐮𝐬𝐜𝐚𝐠𝐥𝐢𝐚 e lo scarso contributo di 𝐁𝐥𝐮𝐢𝐞𝐭𝐭, che segna i suoi primi punti sul finire della terza frazione, rallentano la rincorsa pesarese che a 40” dalla terza sirena trovano un jolly: un instant replay converte un fallo di 𝐆𝐞𝐧𝐭𝐢𝐥𝐞 in antisportivo che sommato al primo tecnico lo porta ad essere espulso dal campo senza nemmeno vedere il meno 6 raggiunto dai suoi avversari con i relativi liberi di 𝐓𝐨𝐭𝐞̀ accolti, finalmente, dagli applausi del pubblico.

Tuttavia, il gioco di Pesaro consente a 𝐒𝐚𝐜𝐫𝐢𝐩𝐚𝐧𝐭𝐢 di schierare 𝐏𝐢𝐧𝐢 al posto di 𝐍𝐮𝐧𝐠𝐞 senza troppa sofferenza ma, d’altro canto, le polveri bagnate di 𝐋𝐨𝐠𝐚𝐧 tengono Scafati impantanata nella partita a cui 𝐑𝐢𝐯𝐞𝐫𝐬 sembra mandare un segnale schiacciando in faccia a 𝐓𝐨𝐭𝐞̀.

Ma 𝐌𝐚𝐳𝐳𝐨𝐥𝐚 non ci sta e con una mano ispirata da tre punti porta i suoi a più tre con 3’24” alla fine dei giochi. Da questo momento si assiste a una vera e propria guerra di triple segnate da una parte e dall’altra che non lasciano vedere chi sia il padrone della partita ma con una piacevole differenza per il movimento: tra gli ospiti sono gli stranieri a segnare mentre in casa sono gli italiani 𝐌𝐚𝐳𝐳𝐨𝐥𝐚 e 𝐓𝐚𝐦𝐛𝐨𝐧𝐞 ad avere la mano calda a cui Scafati cerca di rimediare con un time out ad 1’,48” e schierando 𝐏𝐢𝐧𝐤𝐢𝐧𝐬 da centro al posto di 𝐍𝐮𝐧𝐠𝐞 e 𝐑𝐨𝐬𝐬𝐚𝐭𝐨 con 𝐑𝐨𝐛𝐢𝐧𝐬𝐨𝐧, 𝐑𝐢𝐯𝐞𝐫𝐬 e 𝐋𝐨𝐠𝐚𝐧.

Proprio il capitano ospite è decisivo con un rimbalzo con fallo che gli frutta due liberi che mette a segno e, sulla rimessa, ruba palla e guadagna il quinto fallo di 𝐁𝐚𝐦𝐟𝐨𝐫𝐭𝐡 che condisce con altri due liberi segnati, prima di uscire anche lui per falli.

Pesaro ha ancora il vantaggio che viene sprecato da una tripla folle quanto illusa di 𝐓𝐚𝐦𝐛𝐨𝐧𝐞 che poi consegna due tiri liberi a 𝐋𝐨𝐠𝐚𝐧 su un 1c1. 86 pari e tempi supplementari.

Scafati non si perde d’animo e sfruttando anche la stanchezza e inesperienza dei padroni di casa si porta avanti con 𝐑𝐨𝐛𝐢𝐧𝐬𝐨𝐧 e Logan, che non smette di essere ingenuo in difesa regalando tre liberi a 𝐕𝐢𝐬𝐜𝐨𝐧𝐭𝐢 a cui risponde 𝐏𝐢𝐧𝐤𝐢𝐧𝐬 con un 2 più 1.

Alla fine per lui ci saranno 33 punti. Scafati gestisce e a nulla serve il time out di casa a 34” dalla sirena. La partita si conclude di fatto con l’uscita per falli di un validissimo 𝐓𝐚𝐦𝐛𝐨𝐧𝐞 (19 pt.) a poco meno di 20 secondi a cui segue un’ultima schiacciata di 𝐓𝐨𝐭𝐞̀ che fissa il punteggio a 103 – 107 per gli ospiti.

Proprio l’ultima azione del pivot italiano fotografa la partita, persa con una diretta concorrente alla conquista della salvezza, come riconoscerà nel post-partita coach 𝐒𝐚𝐜𝐫𝐢𝐩𝐚𝐧𝐭𝐢, retta solo dagli italiani di Pesaro, nessuno dei quali ha visto i campionati europei o mondiali con la nazionale.

Ai Marchigiani ad oggi mancano di fatto ben quattro titolari e a cui hanno fatto gioco i black out degli ospiti, come confermato anche da Pinkins alla fine di una partita in cui le percentuali del match sono tornate a contatto perché i panchinari hanno preso il posto dei titolari, come dimostra la differenza dei punti dalla panchina, 42 a 25 per Pesaro

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TABELLINI

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𝐂𝐀𝐑𝐏𝐄𝐆𝐍𝐀 𝐏𝐑𝐎𝐒𝐂𝐈𝐔𝐓𝐓𝐎 𝐏𝐄𝐒𝐀𝐑𝐎

Ray McCallum – 12pt / 1rb / 4as

Scott Bamforth – 13pt / 4rb / 7as

Trevon Bluiett – 4pt / 5rb / 4as

Riccardo Visconti – 8pt / 1rb / 3as

Quincy Ford – 3pt / 3rb / 0as

Matteo Tambone – 19pt / 5rb / 2as

Umberto Stazzonelli – ne

Valerio Mazzola – 15pt / 6rb / 0as

Gavin Schilling – 0pt / 0rb / 0as

Leonardo Totè – 29pt / 7rb / 1as

𝐆𝐈𝐕𝐎𝐕𝐀 𝐒𝐂𝐀𝐅𝐀𝐓𝐈

Jaizec Lottie – 1pt / 1rb / 1as

Alessandro Gentile – 4pt / 5rb / 3as

Aristide Mouaha – 0pt / 0rb / 0as

Kruize Pinkins – 33pt / 8rb / 2as

Quirino De Laurentiis – 3pt / 0rb / 1as

Riccardo Rossato – 15pt / 3rb / 0as

Gerald Robinson – 16pt / 3rb / 8as

Demetre Rivers – 13pt / 5rb / 1as

John Richard Nunge – 5pt / 1rb / 3as

Giovanni Pini – 2pt / 5rb / 0as

David Logan – 15pt / 3rb / 1as

Pierfrancesco Sangiovanni – ne