Completiamo la rassegna dei migliori con la Western Conference, che ha vist nei Minnesota Timberwolves e nei Dallas Mavericks le due squadre che si contendereanno il titolo ad ovest. Ecco le nostre scelte per i migliori nelle semifinali:

𝐌𝐕𝐏

𝐀𝐧𝐭𝐡𝐨𝐧𝐲 𝐄𝐝𝐰𝐚𝐫𝐝𝐬 (𝐌𝐢𝐧𝐧𝐞𝐬𝐨𝐭𝐚 𝐓𝐢𝐦𝐛𝐞𝐫𝐰𝐨𝐥𝐯𝐞𝐬)

“Giocheremo contro un’altra grande squadra, ma sentiamo di essere quella più forte…” Alzi la mano chi ha preso sul serio le parole di Anthony Edwards alla vigilia di gara 7, considerando che l’altra grande squadra è rappresentata dai campioni in carica dei Denver Nuggets dell’Mvp Nikola Jokic; e sicuramente a inizio terzo quarto sul -20 dei suoi Timberwolves forse in molti avranno dato per chiusa come da pronostico la serie, abbozzando un sorriso di fronte ai 4 punti di Edwards sino ad allora. Ma dopo aver siglato ben 3 partite da oltre 40 punti ( 2 nella serie ) in questi play-off, il 22enne si è rimesso in ritmo, siglando 9 punti nel parziale di 28-9 che ha capovolto l’incontro, ma soprattutto assieme ai compagni alzando un muro difensivo invalicabile, occupandosi di un Murray fino ad allora quasi inarrestabile (24 punti nel primo tempo). Dopo aver trionfato su Kevin Durant e mandato a casa Jokic, sul cammino di Ant ora vi sarà Luka Doncic e i suoi Dallas Mavericks: lo spettacolo è assicurato…

𝐎𝐅𝐅𝐄𝐍𝐒𝐈𝐕𝐄 𝐏𝐋𝐀𝐘𝐄𝐑

𝐒𝐡𝐚𝐢 𝐆𝐢𝐥𝐠𝐞𝐨𝐮𝐬-𝐀𝐥𝐞𝐱𝐚𝐧𝐝𝐞𝐫 (𝐎𝐤𝐥𝐚𝐡𝐨𝐦𝐚 𝐂𝐢𝐭𝐲 𝐓𝐡𝐮𝐧𝐝𝐞𝐫)

Cosi’ come per Brunson, la sua uscita di scena è avvenuta nel modo peggiore, ma nel suo caso non per problemi fisici: un suo fallo su tiro da 3 ha permesso a P.J. Washington di chiudere dalla lunetta gara 6 e la serie in favore dei suoi Dallas Mavericks. Ma l’immagine di giocatore a tutto tondo, leader e sicuro di se’ già intravista nella stagione regolare si è confermata, se non migliorata nei play-off: nelle 10 partite di postseason giocate quest’anno, ha segnato una media di 30,2 punti a partita, insieme a 7,2 rimbalzi e 6,4 assist, tirato con il 49,6% dal campo e il 43,2% da 3 punti, con 1,3 recuperi e anche 1.7 stoppate a gara, a testimonianza anche del suo impatto difensivo. Contro Dallas solo nella gara 1 si ferma a 29 punti, poi i proverbiali “trentelli” e la sua leadership hanno tenuto in vita la serie, trascinando la squadra più giovane della Lega dopo il primo posto ad Ovest nella stagione regolare sino all’epilogo di gara 6, persa di un solo punto dopo essere stati avanti anche di 17 punti. Ma come si dice, vista anche l’enorme mole di prossime prime scelte al Draft, il futuro è tutto loro…

𝐃𝐄𝐅𝐄𝐍𝐒𝐈𝐕𝐄 𝐏𝐋𝐀𝐘𝐄𝐑

𝐉𝐚𝐝𝐞𝐧 𝐌𝐜𝐃𝐚𝐧𝐢𝐞𝐥𝐬 (𝐌𝐢𝐧𝐧𝐞𝐬𝐨𝐭𝐚 𝐓𝐢𝐦𝐛𝐞𝐫𝐰𝐨𝐥𝐯𝐞𝐬)

Dopo il parziale di 32-60 che ha ribaltato la situazione dal -20 (58-38) sino alla vittoria nella decisiva gara 7 (90-98) a Denver, la nomination andrebbe equamente condivisa tra tutti gli uomini di coach Finch; ma la continuità del 23enne al quarto anno in Nba è stata tale che per Anthony Edwards non vi sono dubbi: “…è il nostro X-Factor, quando gioca bene noi vinciamo…è lui l’Mvp delle ultime due serie”. E se negli ultimi 2 atti della serie è salito anche oltre quota 20 punti realizzati, i suoi raddoppi sistematici su Murray, i corpo a corpo senza timore con Jokic e l’aver annullato Porter jr. rimarranno le immagini più significative del suo primo play-off giocato, dopo aver saltato quello della scorsa stagione per un pugno al muro rifilato verso la fine della stagione regolare, con conseguente frattura della mano.

𝐂𝐎𝐀𝐂𝐇

𝐉𝐚𝐬𝐨𝐧 𝐊𝐢𝐝𝐝 (𝐃𝐚𝐥𝐥𝐚𝐬 𝐌𝐚𝐯𝐞𝐫𝐢𝐜𝐤𝐬)

Mentre tutta la stampa è impegnata a celebrare i due “neo” migliori amici Doncic e Irving, i Dallas Mavericks che avanzano dopo 20 anni alle finali di Conference devono diversi ringraziamenti al lavoro di coach Kidd: trovati i giusti equilibri tra le due All-Stars, gli arrivi a Gennaio di P.J. Washington e Daniel Gafford e la crescita del rookie Lively hanno permesso a Kidd non solo di appianare le storiche lacune difensive sotto i tabelloni dei texani, ma anche di trovare importanti soluzioni offensive alternative allo sloveno e l’ex Nets. Washington in particolare è da annoverarsi come l’MVP della serie con gli Oklahoma City Thunder, capace di 17 triple su 34 tentativi tra gara 2 e gara 4, e dimostrandosi glaciale dalla lunetta nei secondi conclusivi e decisivi di gara 6.

Autore

  • Daniele De Santis

    Nba, un amore a prima vista sin da ragazzino… il poco basket dal vivo dalle sue parti sopperito da “divoratore” di tabellini e notizie sui giornali, radio e tv fino ai giorni nostri grazie al web. Con breve esperienza da addetto stampa nella pallavolo femminile e collaboratore di testate giornalistiche, per Passione Basket cura rubriche sulla Nba ed è uno dei volti delle nostre “PB Talkings Serie A1” del lunedi sera.

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