Amici di Passione Basket, andiamo ad assegnare i nostri Awards della settimana NBA: ecco le nostre scelte della settimana ad Est.
𝐓𝐲𝐫𝐞𝐬𝐞 𝐇𝐚𝐥𝐢𝐛𝐮𝐫𝐭𝐨𝐧 (Indiana Pacers)
Statisticamente colui che premieremo per la prestazione della settimana è una spanna sopra tutti, ma nonostante la sconfitta in finale dell’In-Season Tournament, il leader della squadra di coach Carlisle ha sfoderato prestazioni da urlo questa settimana sia nei quarti che nelle semifinali. Boston e Milwaukee rappresentavano alla vigilia ostacoli sulla carta insormontabili visti i valori in campo, ma l’ex Sacramento Kings ancora una volta si è superato : tripla doppia contro Tatum e compagni (26+10+13), tripla decisiva contro i Bucks (con tanto di esultanza alla “Dame Time”) al termine di una gara da altri 15 assist e 27 punti. Ma il dato più rilevante, oltre l’abbondante 56% dal campo, sono le 0 palle perse contro 2 delle difese più attrezzate della Nba, e le 3 perse di questa notte contro Los Angeles (in una gara da 20 punti e 11 assist) poco intaccano il valore di una settimana che è solo la punta di un inizio stagione da dominatore assoluto nella classifica degli assist (12.1 a partita) e leader indiscusso del miglior attacco della Lega (128.4 punti a partita).
𝐌𝐈𝐆𝐋𝐈𝐎𝐑 𝐑𝐎𝐎𝐊𝐈𝐄
𝐕𝐢𝐜𝐭𝐨𝐫 𝐖𝐞𝐦𝐛𝐚𝐧𝐲𝐚𝐦𝐚 (San Antonio Spurs)
Con il suo collega Wembanyama condivide nazionalità (francese) ma soprattutto le enormi difficolta’ delle proprie squadre di appartenenza: Washington infatti ha vinto solo 2 delle ultime 19 partite, ed è la peggiore squadra Nba in diverse statistiche, tra cui quella per peggior difesa per punti concessi (125.3 a partita) e per minor numero di rimbalzi catturati (38.8 a partita). In una squadra destinata ad una ennesima rivoluzione di mercato (Poole e Kuzma i possibili prossimi partenti) la settima scelta assoluta comincia a veder aumentato il proprio minutaggio, sfruttato al meglio nella pur disastrosa trasferta di Brooklyn (124-97), siglando la prima doppia doppia in carriera con 11 punti e 10 rimbalzi di cui 4 offensivi, in 25 minuti di gioco.
𝐌𝐈𝐆𝐋𝐈𝐎𝐑𝐄 𝐏𝐑𝐄𝐒𝐓𝐀𝐙𝐈𝐎𝐍𝐄
𝐉𝐨𝐞𝐥 𝐄𝐦𝐛𝐢𝐢𝐝 (Philadelphia 76ers)
Mai sotto i 32 punti e gli 11 rimbalzi nelle ultime 7 partite, il capocannoniere della lega (33.3 punti a partita) mercoledì 6 a Washington sigla la sua sesta gara in carriera con almeno 50 punti, chiudendo con 19/29 dal campo, 11/13 ai liberi, 13 rimbalzi (6 offensivi) e 7 assist. Due sere dopo contro Atlanta si “ferma” a 38 punti, con 14 rimbalzi e 4 stoppate: molto male Joel, non sembri proprio l’Mvp in carica…
Battute a parte, cio’ che impressiona di più è che certe prestazioni arrivano nonostante una condizione fisica lontana dal top: dopo aver saltato due partite per l’influenza, già alle prese con noie all’anca, con Atlanta si è temuto il peggio per una distorsione al ginocchio sinistro, che comunque non gli ha impedito di terminare la gara, ma che sicuramente sarà stata oggetto di approfondite analisi in questi giorni.
𝐌𝐈𝐆𝐋𝐈𝐎𝐑 𝐂𝐎𝐀𝐂𝐇
𝐉.𝐁. 𝐁𝐢𝐜𝐤𝐞𝐫𝐬𝐭𝐚𝐟𝐟 (Cleveland Cavaliers)
Anche se a Chicago Billy Donovan detiene la migliore striscia aperta di vittorie ad Est(4 di fila), premiamo la franchigia dell’Ohio per le vittorie di questa settimana contro i lanciatissimi Orlando Magic e i sempre ostici Miami Heat, pur privi di Adebayo. 5 vittorie nelle ultime 6 partite hanno rilanciato Mitchell e compagni, partiti male quest’anno (2 sole vittorie nelle prime 8 partite di stagione) ma che hanno recuperato terreno sino al sesto posto nella equilibrata Eastern Conference, dove ben 9 squadre sono divise da meno di 5 vittorie. La prossima settimana il compito per i Cavs appare in salita, con 3 gare esterne impegnative (a Orlando e 2 consecutive al TD Garden di Boston): un banco di prova importante per una squadra a caccia di continuita’.
