Proseguiamo con i nostri premi settimanali e spostiamoci nella Western Conference, andiamo a scoprire i nostri personali Top della settimana NBA ad Ovest.
𝐋𝐮𝐤𝐚 𝐃𝐨𝐧𝐜𝐢𝐜 (Dallas Mavericks)
La sua squadra cresce (4 vittorie di fila) lui è sempre più immarcabile: chiude la settimana a 33.0 punti, 10.2 rimbalzi e 8.6 assist, superando agevolmente 3 trasferte di fila a Philadelphia e la doppia tappa a New York, contro Brooklyn e contro i Knicks. E se in casa dei Nets raggiunge quota 18 rimbalzi per la seconda volta in stagione, al Madison Square Garden strappa applausi per un clamoroso assist dietro la schiena per Powell, in una serata che chiude con 39 punti, 7/14 da 3, 8 rimbalzi e 11 assist.
𝐌𝐈𝐆𝐋𝐈𝐎𝐑 𝐑𝐎𝐎𝐊𝐈𝐄
𝐆.𝐆. 𝐉𝐚𝐜𝐤𝐬𝐨𝐧 (Memphis Grizzlies)
Il più giovane giocatore della lega continua a trovare spazio e minuti (ma non vittorie) nei Memphis Grizzlies falcidiati dagli infortuni: chiude la settimana con 19.3 punti di media in meno di 30’ di utilizzo, non scendendo mai sotto i 16 punti realizzati, e si segnala per i 27 punti e 9 rimbalzi, di cui 4 offensivi, nella sconfitta contro Chicago.
𝐌𝐈𝐆𝐋𝐈𝐎𝐑𝐄 𝐏𝐑𝐄𝐒𝐓𝐀𝐙𝐈𝐎𝐍𝐄
𝐉𝐞𝐫𝐚𝐦𝐢 𝐆𝐫𝐚𝐧𝐭 (Portland Trail Blazers)
Altra prestazione che coincide con una sconfitta, per giunta contro la peggior squadra della Nba, i Detroit Pistons : i suoi 49 punti, 14/29 dal campo, 18/20 ai tiri liberi con 8 rimbalzi e 6 assist, nonché gli unici 2 punti nel supplementare di squadra non sono sufficenti alla squadra di coach Billups.
𝐌𝐈𝐆𝐋𝐈𝐎𝐑 𝐂𝐎𝐀𝐂𝐇
𝐒𝐭𝐞𝐯𝐞 𝐊𝐞𝐫𝐫 (Golden State Warriors)
6 vinte nelle ultime 7 e decimo posto ad Ovest riacciuffato: giu’ alla Baia si torna a respirare dopo le 10 sconfitte in 14 gare a partire dalla notte di Natale e le note vicende extra campo. Per coach Kerr è difatto iniziata l’era post Splash Brothers, dove per un Klay Thompson sempre più ai margini, vi è un Kuminga sempre più determinante ( mai sotto i 20 punti e il 50% dal campo in 10 delle ultime 14 gare), unito all’ottimo impatto del rookie Podziemski. Ma i Warriors non possono prescindere ancora dal miglior Steph Curry, che se ad Indianapolis ha infiammato i tifosi con tutte le prime 7 triple mandate a segno (chiude con 11/16 da 3), in casa contro i Phoenix Suns ha chiuso alla sua maniera (tripla da distanza assiderale) la contesa allo scadere.