Passiamo quindi alla Western conference ed andiamo ad assegnare anche qui gli Awards di Passione Basket per le migliori performance nell’ultima settimana (date italiane). Ecco le nostre scelte:

𝐌𝐕𝐏

𝐋𝐮𝐤𝐚 𝐃𝐨𝐧𝐜𝐢𝐜 (Dallas Mavericks)

Con Irving ai box da diverse gare, Luka “Magic” è costretto agli straordinari, e in una settimana di alti e bassi di squadra (2 vinte e 2 perse) lui ci mette due triple doppie e una media di 35.0 punti, 10.7 rimbalzi e 9.3 assist a gara. In settimana anche lo scontro a tinte balcaniche con Nikola Jokic a Denver, ma i suoi 38 punti con 11 rimbalzi non sono stati sufficenti; invece dopo la tripla doppia (la 36esima della carriera) da 39 punti di questa notte contro i San Antonio Spurs ha scavalcato Jason Terry come sesto miglior marcatore della storia dei Mavericks con 9954 punti e si avvicina di gran passo a quota 10.000 punti in carriera. Il tutto a 25 anni ancora da compiere…

𝐌𝐈𝐆𝐋𝐈𝐎𝐑 𝐑𝐎𝐎𝐊𝐈𝐄

𝐂𝐡𝐞𝐭 𝐇𝐨𝐥𝐦𝐠𝐫𝐞𝐧 (Oklahoma City Thunder)

15 stoppate in 2 partite non si vedevano a Oklahoma City dai tempi di Serge Ibaka: aggiungendo le 3 di questa notte contro i Lakers Chet Holmgren chiude una settimana da protagonista, non solo per la sua protezione del ferro. 19 punti di media con il 54,5 % dal campo, 8.3 rimbalzi a cui aggiunge la giocata della settimana: una schiacciata con autoassist al tabellone (la “remix” alla Tracy McGrady) che da il via al parziale decisivo con cui i suoi Thunder fermano dopo nove vittorie di fila la corsa dei Los Angeles Clippers.

𝐌𝐈𝐆𝐋𝐈𝐎𝐑𝐄 𝐏𝐑𝐄𝐒𝐓𝐀𝐙𝐈𝐎𝐍𝐄

𝐋𝐞𝐛𝐫𝐨𝐧 𝐉𝐚𝐦𝐞𝐬 (Loa Angeles Lakers)

Tra 6 giorni la carta d’identità segnerà 39 anni, ma il “ragazzino” di Akron ha ancora voglia di stupire. Coach Ham nella dura trasferta di Oklahoma decide di far partire dalla panchina Russell inserendo Vanderbilt in quintetti, consegnando di fatto a James le chiavi della regia, e i risultati da far strabuzzare gli occhi: 40 punti in poco più di 37 minuti, frutto di un un’eccellente 13/20 dal campo, compreso un 5/5 da 3 punti, 9/9 ai liberi, a cui aggiunge 7 rimbalzi, 7 assist, 2 palle recuperate e anche 2 stoppate. “The King” con 2 triple e un assist per la schiacciata di Davis ad inizio terzo quarto propizia il +20 (70-90), per poi completare l’opera con 15 punti nell’ultimo periodo, di cui 9 consecutivi in poco meno di in minuto che vanifica la rimonta di Gilgeous-Alexander e compagni.

𝐌𝐈𝐆𝐋𝐈𝐎𝐑 𝐂𝐎𝐀𝐂𝐇

𝐒𝐭𝐞𝐯𝐞 𝐊𝐞𝐫𝐫 (Golden State Warriors)

Il giro in trasferta della seconda settimana di Dicembre oltre alle tre sconfitte ( a Oklahoma, Phoenix e Los Angeles sponda Clippers) che aveva portato il record ad un misero 10-14, aveva portato in dote anche lo stop sino a tempo indeterminato di Draymond Green: se a questo aggiungiamo il difficile avvio di stagione di Thompson e Wiggins, e un Curry in difficoltà al tiro, Steve Kerr sembrava smarrito quanto la sia squadra. Ma mai stuzzicare l’orgoglio di campioni affermati: 5 vittorie di fila e tanti spunti positivi, alcuni dei quali sorprendenti. Curry non ci ha messo molto a ritornare sui suoi livelli (una tripla delle sue ha deciso la sfida contro Boston), finalmente Thompson sembra aver ritrovato la mira dei tempi migliori (mai sotto i 20 punti nelle ultime 6 partite ) e anche Wiggins ha dato segni di ripresa. Ma le notizie migliori per coach Kerr arrivano dai giovani, a cominciare dal secondo anno Kumiga fino ad arrivare ai rookie Posziemski e Jackson-Davis. In particolare quest’ultimo in settimana si è reso protagonista di due doppie doppie da 10 punti e soprattutto 13 e 15 rimbalzi, rispettivamente contro Boston e Washington.

Autore

  • Daniele De Santis

    Nba, un amore a prima vista sin da ragazzino… il poco basket dal vivo dalle sue parti sopperito da “divoratore” di tabellini e notizie sui giornali, radio e tv fino ai giorni nostri grazie al web. Con breve esperienza da addetto stampa nella pallavolo femminile e collaboratore di testate giornalistiche, per Passione Basket cura rubriche sulla Nba ed è uno dei volti delle nostre “PB Talkings Serie A1” del lunedi sera.

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