Anche se la sua prestazione non è servita a portare a casa la terza vittoria di fila, da alcune gare i Golden State Warriors stanno ritrovando il miglior Stephen Curry. Ad Atlanta sigla 22 punti nel solo quarto quarto, di cui ben 16 negli ultimi 6 minuti, e un suo canestro a 14″dalla fine sembrava poter chiudere le ostilita’, ma lo “specialista” dei canestri all’ultimo secondo Dejounte Murray ha rimandato il discorso ai supplementari.

Qui il prodotto di Akron, nonostante altri 8 punti, non ha potuto far nulla contro l’11-0 con cui Young e compagni hanno approcciato all’overtime e indirizzato la gara: “𝑓𝑎 𝑠𝑐ℎ𝑖𝑓𝑜 𝑛𝑜𝑛 𝑎𝑣𝑒𝑟 𝑞𝑢𝑎𝑙𝑐𝑜𝑠𝑎 𝑝𝑒𝑟 𝑐𝑢𝑖 𝑓𝑒𝑠𝑡𝑒𝑔𝑔𝑖𝑎𝑟𝑒” ha dichiarato Curry dopo la sua gara da 60 punti con 22/38 dal campo, 10/23 da 3 punti, 6/6 ai liberi, a cui aggiunge 6 rimbalzi, 4 assist e una stoppata.

Quella di Curry, a 2 punti dal suo record in carriera di 62 punti (10º giocatore della storia con almeno 2 partite da 60 punti) è la 6ª prestazione da 60 o più punti stagionale, ma come nel caso di Booker (62 contro Indiana) e Towns (62 contro Charlotte) la performance non ha permesso la vittoria della propria squadra.

Autore

  • Daniele De Santis

    Nba, un amore a prima vista sin da ragazzino… il poco basket dal vivo dalle sue parti sopperito da “divoratore” di tabellini e notizie sui giornali, radio e tv fino ai giorni nostri grazie al web. Con breve esperienza da addetto stampa nella pallavolo femminile e collaboratore di testate giornalistiche, per Passione Basket cura rubriche sulla Nba ed è uno dei volti delle nostre “PB Talkings Serie A1” del lunedi sera.

    Visualizza tutti gli articoli