notte21

Back-to-back fatali per Boston, Sacramento e Houston nel Monday Night Nba; si salvano invece i Denver Nuggets a Detroit, nonostante l’espulsione di Jokic nel primo tempo. I risultati:

𝐖𝐀𝐒𝐇𝐈𝐍𝐆𝐓𝐎𝐍 𝐖𝐈𝐙𝐀𝐑𝐃𝐒 (2-11) – 𝐌𝐈𝐋𝐖𝐀𝐔𝐊𝐄𝐄 𝐁𝐔𝐂𝐊𝐒 (10-4): 𝟏𝟐𝟗-𝟏𝟒𝟐

(Poole 30, Kuzma 22+13a, Gallinari 4+2r+3a in 18’, Antetokounmpo 42+13r+8a, Lillard 22+5r+7a).

Un 𝐆𝐢𝐚𝐧𝐧𝐢𝐬 𝐀𝐧𝐭𝐞𝐭𝐨𝐤𝐨𝐮𝐧𝐦𝐩𝐨 da 20 su 23 dal campo non lascia scampo ai Wizards: il suo l’87,0% dal campo e’ la percentuale più alta in una partita per un giocatore con almeno 20 tentativi, da quando 𝐌𝐢𝐤𝐞 𝐖𝐨𝐨𝐝𝐬𝐨𝐧 dei Kansas City Kings ne fece 22 su 24 (91,7%) per 48 punti contro gli Houston Rockets il 20 febbraio 1983.

Ma i padroni di casa, alla sesta sconfitta consecutiva, hanno venduto cara la pelle, staccandosi solamente nel quarto quarto dopo un parziale di 3-15, che da’agli uomini di coach 𝐆𝐫𝐢𝐟𝐟𝐢𝐧 la quinta vittoria di fila dopo un inizio problematico.

𝐃𝐄𝐓𝐑𝐎𝐈𝐓 𝐏𝐈𝐒𝐓𝐎𝐍𝐒 (2-13)– 𝐃𝐄𝐍𝐕𝐄𝐑 𝐍𝐔𝐆𝐆𝐄𝐓𝐒 (10-4): 𝟏𝟎𝟑-𝟏𝟎𝟕

(Cunningham 27, Bagley III 18, Jackson 21, Caldwell-Pope 20).

Denver evita la terza sconfitta di fila imponendosi a Detroit nonostante l’assenza per quasi tutta la partita della sua stella e del suo coach : 𝐌𝐚𝐥𝐨𝐧𝐞 è stato allontanato per essere entrato in campo per contestare una chiamata, mentre 𝐉𝐨𝐤𝐢𝐜 è stato espulso per aver raccolto un secondo tecnico a 1:22 dalla fine del secondo periodo.

La partita si decide alla fine: un gioco da tre punti di 𝐆𝐨𝐫𝐝𝐨𝐧 ha portato i Nuggets sul 106-103 con 1:25 da giocare, ma Detroit non capitalizza tutte le ultime conclusioni dal campo, complice la difesa dei campioni in carica (stoppate di 𝐏𝐨𝐫𝐭𝐞𝐫 𝐣𝐫 e 𝐖𝐚𝐭𝐬𝐨𝐧). A 11 secondi dal termine 𝐉𝐚𝐜𝐤𝐬𝐨𝐧 ha siglato il libero vincente per il 103-107 finale.

𝐂𝐇𝐀𝐑𝐋𝐎𝐓𝐓𝐄 𝐇𝐎𝐑𝐍𝐄𝐓𝐒 (4-9)– 𝐁𝐎𝐒𝐓𝐎𝐍 𝐂𝐄𝐋𝐓𝐈𝐂𝐒 (11-3): 𝟏𝟐𝟏-𝟏𝟏𝟖 𝐨.𝐭.

(Ball 36+9r+8a, Bridges 18+16r, Tatum 45+13r+6a, Pritchard 21).

Una tripla di 𝐌𝐢𝐥𝐞𝐬 𝐁𝐫𝐢𝐝𝐠𝐞𝐬 a 6.6 secondi dalla fine del supplementare interrompe una serie di 6 sconfitte casalinghe per Charlotte, e condanna Boston, che con 𝐓𝐚𝐭𝐮𝐦 ha sbagliato un tiro libero a 5,2 secondi dalla fine che avrebbe pareggiato la partita dopo aver subito un fallo su un tiro da 3 punti.

Tiri liberi che sono costati tanto anche nei tempi regolamentari a coach 𝐌𝐚𝐳𝐳𝐮𝐥𝐥𝐚, visto che 𝐇𝐨𝐥𝐢𝐝𝐚𝐲 ne ha falliti ben 2 a 10.3 secondi dalla fine, permettendo a 𝐁𝐚𝐥𝐥 di forzare all’overtime una partita che sembrava gia’ vinta (+11 ad inizio ultimo quarto).

𝐒𝐀𝐍 𝐀𝐍𝐓𝐎𝐍𝐈𝐎 𝐒𝐏𝐔𝐑𝐒 (3-11) – 𝐋𝐎𝐒 𝐀𝐍𝐆𝐄𝐋𝐄𝐒 𝐂𝐋𝐈𝐏𝐏𝐄𝐑𝐒 (5-7): 𝟗𝟗-𝟏𝟐𝟒

(Johnson 22+10r, Osman 17, Wembanyama 9 con 4/12 dal campo, George 28, Leonard 21).

La striscia di sconfitte consecutive per gli Spurs arriva a 9, la quinta più lunga nella storia della franchigia. I Clippers, senza 𝐖𝐞𝐬𝐭𝐛𝐫𝐨𝐨𝐤 nel quintetto titolare per la seconda partita consecutiva, dal canto loro colgono la seconda vittoria di fila dopo essere partita con 5 sconfitte dalla trade 𝐇𝐚𝐫𝐝𝐞𝐧, chiudendo con 30 assist e solo sette palle perse, e hanno anche tenuto 𝐖𝐞𝐦𝐛𝐚𝐧𝐲𝐚𝐦𝐚 a 4 su 12; chiudendo il terzo quarto sul +28 hanno poi potuto lasciare spazio alla panchina nell’ultimo quarto, incluso un positivo 𝐓𝐡𝐞𝐢𝐬 appena arrivato.

𝐍𝐄𝐖 𝐎𝐑𝐋𝐄𝐀𝐍𝐒 𝐏𝐄𝐋𝐈𝐂𝐀𝐍𝐒 (7-7) – 𝐒𝐀𝐂𝐑𝐀𝐌𝐄𝐍𝐓𝐎 𝐊𝐈𝐍𝐆𝐒 (8-5): 𝟏𝟐𝟗-𝟗𝟑

(Ingram 31, Williamson 26, Barnes 16, Fox 14).

In svantaggio per 47-43 a metà del secondo quarto, i Pelicans impongono un parziale di 44-10 a cavallo del secondo e terzo quarto per costruire un vantaggio di 87-57, grazie a un 𝐖𝐢𝐥𝐥𝐢𝐚𝐦𝐬𝐨𝐧 dominante nel pitturato (12/16), un 𝐈𝐧𝐠𝐫𝐚𝐦 infallibile da 3 punti (5/5) e i 38 assist di squadra.

Sacramento, reduce dalla faticosa trasferta di Dallas meno di 24h fa, utilizza il quarto quarto per far riposare i suoi titolari, dopo che sia 𝐌𝐮𝐫𝐫𝐚𝐲 che 𝐃𝐮𝐚𝐫𝐭𝐞 sono usciti anzitempo per infortuni.

𝐌𝐈𝐍𝐍𝐄𝐒𝐎𝐓𝐀 𝐓𝐈𝐌𝐁𝐄𝐑𝐖𝐎𝐋𝐕𝐄𝐒 (10-3) – 𝐍𝐄𝐖 𝐘𝐎𝐑𝐊 𝐊𝐍𝐈𝐂𝐊𝐒 (8-6): 𝟏𝟏𝟕-𝟏𝟎𝟎

(Edwards 23+10r, Towns 20, Brunson 25, Randle 21+14r).

Minnesota mantiene l’imbattibilità casalinga (6-0 da inizio stagione) piegando i Knicks, penalizzati soprattutto dal modesto 34,8% dal campo.

Decisivo per i padroni di casa un parziale di 16-5 dei Wolves per aprire il terzo quarto, grazie a 9 punti di 𝐄𝐝𝐰𝐚𝐫𝐝𝐬 e la tripla di 𝐂𝐨𝐧𝐥𝐞𝐲 che ha dato loro un vantaggio di 76-61 con 7:53 rimanenti nel periodo.

𝐂𝐇𝐈𝐂𝐀𝐆𝐎 𝐁𝐔𝐋𝐋𝐒 (6-9) – 𝐌𝐈𝐀𝐌𝐈 𝐇𝐄𝐀𝐓 (9-5) : 𝟏𝟎𝟎-𝟏𝟏𝟖

(White 20, Vucevic 18, Adebayo 23+11r+6a, Robinson 22).

Pronto riscatto per Miami nella seconda sfida consecutiva allo United Center: decisivo un massimo stagionale di 17 su 35 da 3 punti dal campo nonostante il loro miglior tiratore 𝐓𝐲𝐥𝐞𝐫 𝐇𝐞𝐫𝐫𝐨 abbia saltato la sua sesta partita consecutiva per una distorsione alla caviglia destra.

Continua in casa Bulls la “sindrome da primo quarto”: per la quarta partita consecutiva, Chicago parte male davanti al proprio pubblico ( 12-2 in meno di tre minuti, anche se lontano dal 21-0 della gara precedente), e pur recuperando durante la partita ha ceduto nell’ultimo quarto, grazie alla produzione della panchina di Miami (42 contro 21) che ha permesso a 𝐁𝐮𝐭𝐥𝐞𝐫 di rimanere seduto nell’ultima frazione.

Bene ancora una volta il rookie 𝐉𝐚𝐢𝐦𝐞 𝐉𝐚𝐪𝐮𝐞𝐳 𝐉𝐫. con19 punti, mentre 𝐊𝐞𝐯𝐢𝐧 𝐋𝐨𝐯𝐞 ha aggiunto 11 punti con otto rimbalzi .

𝐆𝐎𝐋𝐃𝐄𝐍 𝐒𝐓𝐀𝐓𝐄 𝐖𝐀𝐑𝐑𝐈𝐎𝐑𝐒 (7-8) – 𝐇𝐎𝐔𝐒𝐓𝐎𝐍 𝐑𝐎𝐂𝐊𝐄𝐓𝐒 (6-6): 𝟏𝟐𝟏-𝟏𝟏𝟔

(Curry 32, Thompson 20, Sengun 30+13r, Smith jr.17+9r).

I Warriors interrompono la striscia di 6 sconfitte consecutive, battendo gli Houston Rockets alla terza sconfitta consecutiva in trasferta (dopo quelle con le due franchigie di Los Angeles), anche se mai con più di 6 punti di scarto, a testimonianza del buon lavoro di coach 𝐔𝐝𝐨𝐤𝐚 sino a questo momento: i Rockets infatti hanno avuto la capacità di riavvicinarsi nell’ultimo quarto dopo essere stati sotto in doppia cifra per quasi tutta la gara.

Con le 5 triple di questa notte, 𝐒𝐭𝐞𝐩𝐡𝐞𝐧 𝐂𝐮𝐫𝐫𝐲 è il primo giocatore nella storia della lega ad averne quattro o più in ciascuna delle sue prime 13 partite da inizio stagione; è la settima partita di 𝐂𝐮𝐫𝐫𝐲 in questa stagione con 30 o più punti e la decima con almeno 25, vero faro di una squadra sempre senza 𝐆𝐫𝐞𝐞𝐧 e con un 𝐓𝐡𝐨𝐦𝐩𝐬𝐨𝐧 che nonostante il “ventello” di questa notte fa’ ancora fatica.

Autore

  • Nba, un amore a prima vista sin da ragazzino… il poco basket dal vivo dalle sue parti sopperito da “divoratore” di tabellini e notizie sui giornali, radio e tv fino ai giorni nostri grazie al web. Con breve esperienza da addetto stampa nella pallavolo femminile e collaboratore di testate giornalistiche, per Passione Basket cura rubriche sulla Nba ed è uno dei volti delle nostre “PB Talkings Serie A1” del lunedi sera.

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