Al termine della prima giornata di Eurolega, torna la nostra rubrica che va a scavare per trovare i migliori protagonisti del turno.

Stiamo entrando a regime, con l’avvio delle competizioni europee che ci faranno compagnia per tutta la stagione, rendendo le nostre settimane ricche di palla a spicchi.

La prima giornata di Eurolega ci ha subito regalato sorprese, come il KO netto di Partizan ed Efes rispettivamente sui campi di Maccabi e Barcellona.

Sofferta anche la vittoria dei campioni in carica del Real Madrid, col Baskonia vicinissimo a un clamoroso colpaccio.

I due derby di questo primo turno, quello tedesco e greco, se li sono aggiudicati il Bayern e l’Olympiacos.

Si conclude con uno 0-2 il bilancio delle italiane, che hanno molto da recriminare. La Virtus sciupa per ben due volte 15 lunghezze di margine cedendo allo Zalgiris; Milano va al supplementare contro il Fenerbahçe ma deve recriminare per alcuni errori banali nei regolamentari che avrebbero dato il successo ai biancorossi.

Dopo questo breve recap, passiamo ai premi.

MVP

Scelta ardue questa, perché il premio lo meriterebbe Mirotic, ma la sconfitta di Milano gli toglie ogni chance. E allora lo concediamo a Keenan Evans dello Zalgiris. Non solo perché ha guidato la seconda rimonta lituana, chiudendo la gara con 25 punti (9/15 al tiro, 4/6 dall’arco) e un paio di triple determinanti, ma soprattutto perché di ritorno dall’infortunio al tendine d’Achille della passata stagione, tutti pensavano ci volesse del tempo per ritrovarlo a questi livelli.

MIGLIOR COACH

Alzi la mano chi avrebbe scommesso su un successo di Valencia sul ben più quotato Monaco. Ecco, vista la partita pazzesca fatta dagli arancioni valenciani, non si può non premiare coach Alex Mumbru. Tenere un attacco come quello del Monaco ad appena 65 punti non sarà semplice da ripetere per gli altri. Soprattutto ottima la capacità di lasciare il pallino del gioco in mano a Mike James, ma limitare tutti gli altri rendendo vano lo sforzo della stella monegasca.

Autore

  • Stefano Sanaldi

    Amante della palla a spicchi sin dal primo incontro, senza più separarsene. Dopo aver giocato a livelli discreti, la passione è rimasta tanta per cui non gli basta allenare o guardare partite, ma ama scrivere e commentare la pallacanestro giocata, ad ogni occasione.