In un’estate varesina che stenta a decollare, meteorologicamente parlando, la 𝐏𝐚𝐥𝐥𝐚𝐜𝐚𝐧𝐞𝐬𝐭𝐫𝐨 𝐕𝐚𝐫𝐞𝐬𝐞 ha iniziato a muoversi con largo anticipo, rispetto alle ultime stagioni sportive, sul fronte entrate ed uscite, riportando un po’ di sole morale in una tifoseria rimasta delusa dopo l’ultimo campionato.

Dopo i tanti saluti dei vari 𝐌𝐨𝐫𝐞𝐭𝐭𝐢 (già trasferitosi alla Reyer), 𝐔𝐥𝐚𝐧𝐞𝐨 (a Scafati), 𝐌𝐜𝐃𝐞𝐫𝐦𝐨𝐭𝐭 (può esercitare l’uscita dal contratto entro il 15 luglio ed avrebbe offerte importanti dalla Turchia), 𝐇𝐮𝐠𝐨 𝐁𝐞𝐬𝐬𝐨𝐧 (situazione non ancora definita ma il francese non dovrebbe tornare) 𝐒𝐩𝐞𝐧𝐜𝐞𝐫 (contratto scaduto, forse ne sentiremo ancora parlare a Masnago ?), Scola e il suo staff hanno iniziato a far ruotare le porte girevoli anche in direzione “entrata”. I biancorossi stanno cambiando completamente volto rispetto alla stagione passata, e sembra abbiano fatto tesoro degli errori del passato.

Gli atleti che stanno componendo il nuovo roster prealpino hanno caratteristiche sicuramente in linea con la filosofia “aziendale” (velocità di esecuzione offensiva e propensione al gioco rapido), ma si sta puntando al miglioramento della fase difensiva (mancanza pesante della stagione scorsa) e a giocatori più propensi ad attaccare il ferro (non avendo solo il tiro da tre punti come terminale offensivo). Una squadra, dunque che assume degli aspetti più riconducibili a quella vista nella gestione Brase.

E allora ecco gli arrivi dell’ala classe ’95 𝐉𝐮𝐬𝐭𝐢𝐧 𝐆𝐫𝐚𝐲 dal Bamberg: buon tiratore ma anche ottimo difensore grazie alle sue doti atletiche. E’ stato poi aggiunto 𝐉𝐨𝐫𝐝𝐚𝐧 𝐇𝐚𝐫𝐫𝐢𝐬 da Brussels: altro buon tiratore con buone doti fisiche e capace di leggere bene il gioco in difesa. Ed infine, l’innesto di 𝐃𝐚𝐯𝐢𝐝𝐞 𝐀𝐥𝐯𝐢𝐭𝐢 (colpo a sorpresa) da Trento: l’ala di Alatri si aggiunge alla compagine biancorossa portando un ottimo bagaglio tecnico e parecchia esperienza.

𝐁𝐫𝐨𝐰𝐧 è ancora un giocatore di Varese, e potrebbe essere ottimo per la causa varesina, insieme ad 𝐎𝐤𝐞𝐤𝐞 che potrebbe definitivamente consacrarsi alla pallacanestro nazionale dopo aver risolto i guai fisici che lo hanno tormentato a partire dall’Aprile 2023. A questi atleti si aggiunge poi l’area “green”, su cui Varese conta molto (𝐋𝐢𝐛𝐫𝐢𝐳𝐳𝐢, 𝐀𝐬𝐬𝐮𝐢, 𝐁𝐨𝐭𝐭𝐞𝐥𝐥𝐢 e il rientrato 𝐕𝐢𝐫𝐠𝐢𝐧𝐢𝐨): un bello “spot” per tutto il movimento, dopo la delusione azzurra in Portorico.

Nell’attesa che si chiuda il discorso 𝐌𝐚𝐧𝐧𝐢𝐨𝐧 (tante voci, ma ad oggi, non ci sono ancora certezze definitive sul suo destino), e che si riaprano le porte per il centro da schierare sotto i tabelloni, la Pallacanestro Varese inizia ad assumere una propria fisionomia specifica, e a differenza delle stagioni passate, ha anticipato parecchio le mosse di mercato.

Anche questo è un segnale di una nuova maturità gestionale molto apprezzata nell’ambiente prealpino.

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