Il Napolibasket versione 2024/25 comincia a prendere decisamente forma, e si prepara al raduno che avverrà in città tra due settimane. Tra i quadri tecnici e societari nessuna novità, tranne quella comunque rilevante dell’addio a coach Cesare Pancotto ( che , dopo essere stato il principale artefice della salvezza quasi miracolosa del 2023, era tornato nelle vesti di assistant coach di Igor Milicic lo scorso anno), cui subentra nel ruolo il polacco Marek Zapalowski, già nei quadri tecnici della federazione polacca e uomo di fiducia del capoallenatore ( che ricordiamo essere anche coach della nazionale baltica).
Viceversa , ancora una rivoluzione pressocchè totale nel roster. Rispetto allo scorso anno le conferme si limitano al capitano Giovanni De Nicolao, playmaker di rincalzo e specialista della difesa e del cambio di ritmo , al poco utilizzato centrone sudsudanese di formazione italiana Dut Biar Mabor e al giovane play Stefano Saccoccia, nazionale under 18 sul quale la società di via Gramsci pare voler puntare con decisione nei prossimi anni. Per il resto, tutte facce nuove, sia tra gli italiani che nella pattuglia degli stranieri. Tra gli atleti di formazione italiana sono stati contrattualizzati:
Leo Totè ( il suo un ritorno , dopo una fugace e sfortunata apparizione in maglia azzurra nella stagione 2021/22), con ogni probabilità destinato a ricoprire il ruolo di centro titolare e arrivato , dopo la buonissima stagione a livello personale disputata nella retrocessa Pesaro, su esplicita richiesta di Milicic, che vede in lui le doti ideali per la sua idea di basket. Lungo mobile e atletico, atteso alla definitiva esplosione.
Thomas Woldetensae, guardia/ala proveniente da Varese, già nel giro della nazionale italiana e reduce, invece, da una stagione per lui abbastanza deludente in terra lombarda, e quindi chiamato a un riscatto personale in un ruolo, peraltro, che è stato un po’ trascurato dal Napolibasket dello scorso anno , ossia quello del 3 in uscita dalla panchina chiamato a portare punti e difesa.
Kaspar Treier, estone di formazione italiana, in arrivo da Sassari e destinato a dare qualche minuto nelle due posizioni di ala. Fisico imponente e discreto tiro da fuori, anche lui in cerca di rilancio dopo una stagione abbastanza grigia in Sardegna, dove comunque era molto apprezzato dalla tifoseria locale per la sua abnegazione alla causa. Chissà, magari saprà diventare un idolo anche della curva napoletana.
Tutta nuova, come detto, la pattuglia degli stranieri, ad oggi comunque ancora mancante di una unità ( probabilmente un lungo che sappia giocare sia a fianco di Totè che al suo posto e che potrebbe arrivare anche a precampionato iniziato). Quelli già firmati sono, invece:
Zach Copeland, comboguard molto probabilmente destinata a ricoprire il ruolo di sesto uomo in uscita dalla panchina. Giocatore che ha ben impressionato nella ultima Bundesliga dopo aver molto contribuito alla promozione in A di Pistoia l’anno precedente. Tiratore da fuori molto pericoloso, ha acquisito col passare degli anni anche buone doti di passatore e di difensore. A 27 anni è arrivato ad una annata chiave per la sua affermazione in ambito europeo.
Deane Williams, ala britannica di grande atletismo e buon tiro dall’arco, arriva anche lui dal massimo campionato tedesco, ove ha ricoperto con buoni risultati il ruolo di giocatore di complemento in squadre di buon livello, anche in ambito coppe europee. Essenzialmente un’ala grande, ma veloce di piedi e dalle lunghe leve, caratteristiche che possono portarlo anche a ricoprire il ruolo di 3 in quintetti particolarmente “ fisicati”.
Charles Manning Jr., terzo elemento prelevato dalla massima lega tedesca, dove, prima di doversi fermare per un fastidioso problema ad un piede, aveva prodotto grandi numeri nelle fila dell’ Oldenburg. Guardia dalla notevole struttura fisica che gli consente di evoluire anche da ala piccola, ottimo penetratore , ha aggiunto al suo carniere anche una maggiore continuità nel tiro dall’arco. Se pienamente recuperato si candida ad essere uno dei giocatori più spettacolari della prossima Lega A.
Jordan Hall, giovane americano con qualche comparsata nei San Antonio Spurs di coach Popovich in NBA e una esperienza più ampia in G-League. Ai tempi della università era considerato uno dei maggiori talenti d’America, soprattutto per le caratteristiche di vero all-around capace di ricoprire ben 4 ruoli. Alla prima esperienza da questa parte dell’Atlantico, sarà con ogni probabilità il 3 titolare, o, meglio, la point forward. Avrà gli occhi addosso di tanti esperti di mercato, visto che molti lo danno proiettato tra qualche anno verso livelli Eurolega/NBA.
Kevin Pangos, playmaker da primo quintetto Eurolega solo 4 anni fa ma reduce da stagioni a dir poco infelici tra Milano e Valencia, un po’ per colpa di qualche infortunio di troppo e di una forma fisica non esattamente brillante, ed un po’ per un rapporto travagliato con le relative guide tecniche ( specie a Milano). Napoli ha fatto una sorta di “all in” sulla sua voglia di rivalsa e sulla sua ritrovata forma (sul piano tecnico c’è poco da dire, si tratta di un acclarato campione). Presa comunque pazzesca ed impensabile appena pochi mesi fa, visti gli ingaggi passati del canadese di passaporto sloveno ed il budget dei partenopei non certo da Big del campionato. Scommessa che può pagare anche a livello mediatico, ma azzardo che si è voluto percorrere principalmente per dotare la squadra del presidente Grassi di leadership e costruzione di gioco di livello alto. Vedremo se la cosa pagherà…
Dopo la scorsa stagione, caratterizzata dalla inattesa e meravigliosa vittoria della Coppa Italia di febbraio, e dal rendimento in picchiata del girone di ritorno con conseguente esclusione dalla postseason, Napoli è chiamata innanzitutto a costruirsi un profilo di solidità e continuità, pur sapendo che gli obiettivi non potranno essere troppo diversi da quelli di partenza dello scorso anno. Ossia conservare la categoria e cercare di stupire in positivo, riprendendo a “gasare” una piazza che si è riscoperta calda e appassionata, con soldout a ripetizione al Palabarbuto sulla scia dell’entusiasmo portato dalla stupenda GEVI vista fino al capolavoro di Torino.
I mesi successivi, invece, sono stati certamente da dimenticare , e il “ repulisti” dell’organico trae radici, evidentemente, proprio da questa inattesa parabola discendente. Così come la idea, concretizzatasi attraverso l’ultimo mercato, di dotarsi di una rotazione più ampia, specie alla voce Italiani. La intenzione è quella di presentarsi al meglio già per il primo appuntamento ufficiale della stagione, ossia quella Supercoppa di Bologna cui il Napolibasket è invitato quale detentore della coppa nazionale. E chissà se ci possa scappare un’altra supersorpresa…